Carmine Bellucci, un giovane artista capace di portare a nuovi livelli l'arte figurativa. Grazie alla sua maestria e padronanza delle tecniche artistiche Bellucci ci accompagna in un viaggio alla scoperta di un nuovo stile. Una nuova entità del figurativo. L'entusiasmo che lo contraddistingue è tangibile nelle sue opere; la visione delle forme e dei colori che gravitano intorno a noi giornalmente con Bellucci diventano Icone vere e proprie.

 

“Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi”.
Pablo Picasso

 

Con questa frase di uno dei più grandi artisti della storia dell'umanità voglio introdurvi all'arte di Bellucci. Il fatto di “rimanere bambini” non è collegato per forza all'uso della tecnica. Il discorso riguarda la visione del mondo e di ciò che ci succede intorno tutti i giorni. Scoprire e scrutare la quotidianità e la tradizione sempre con occhi nuovi e carichi di sogni. Bellucci in questo è maestro.

 

 

“Sant' Ubaldo” realizzato nel 2020. In quest'opera raffigurante il patrono di Gubbio, possiamo notare lo studio delle Icone e della Storia in Bellucci. Questa sua dedizione è rappresentata con un “nuovo immaginario” e uno sguardo del Figurativo proiettato verso il futuro. La sfida costruttiva e creativa è tangibile fin dal primo impatto. Le mani rappresentate così grandi, in primo piano, diventano sinonimi di un gesto, un abbraccio; un qualcosa di “comune” diventato Icona. Questo suo “giocare” con il deformare è simbolo di uno suo studio verso il Pop e verso l'Underground. Le linee e le forme ne fanno da padrone, danno profondità al paesaggio e danno dinamicità alla composizione. Sullo sfondo Gubbio si staglia con una forza unica, derivata dall'Espressionismo Tedesco e Francese. Le ghirlande che circondano il Santo sono un chiaro riferimento al Rinascimento, movimento vivo in Bellucci.

Lo studio delle linee e della tradizione rappresentata in chiave moderna lo possiamo trovare anche in “San Francesco” realizzato sempre nel 2020.

 

 

Il tema sacrale e religioso viene così coinvolto ancora una volta, con uno sguardo moderno. Le linee anche qui danno dinamicità, come possiamo riscontrare nel viale alberato. Quest'opera di Bellucci è considerabile un manifesto d'interiorità, in quanto possiamo notare alcune sue “firme stilistiche”. Le rose, tra cui quella che esce dal cappuccio di San Francesco, e la Chioccia presente sul masso in basso a destra. Questo suo “tocco poetico” trasmette un alone di mistero intorno a quest'opera, dove il male, cioè nell'immaginario comune il Lupo, viene compreso dal bene, cioè il Santo di Gubbio.

Il tema del sacro è presente in Bellucci già da qualche anno. Nel 2017 realizza “Processione Del Venerdì Santo”.

 

 

La scelta stilistica di Bellucci è diversa. In questa fase possiamo notare il suo interesse verso Guttuso, tangibile in quest'opera. Il quotidiano è la chiave, che si interseca con il discorso del “Sacro e Profano”.

Questa Processione ha luogo a Foggia, città di origine di Bellucci, e il suo obiettivo è iconizzare questo suo ricordo. In quest'opera viene immortalato l'attimo in cui la Madonna incontra Gesù; una scena di strazio in cui una Madre piange la morte del Figlio sacrificatosi per l'amore dell'umanità. Il dolore è circondato dai festeggiamenti, da momenti del “vivere mondano”. Il Sacro e il Profano per l'appunto.

La prospettiva, le forme e i colori danno un grande senso di dinamicità all'opera. La materia è tangibile e funge da “trasporto” verso quel preciso attimo rappresentato. Un particolare da notare, grazie al quale possiamo capire di visionare una Processione dei giorni nostri, è la presenza di figure che fotografano la scena con degli Smartphone sulla fila di destra.

Grazie a queste tre opere Bellucci studia la tradizione e la rende alla portata della modernità e delle nuove generazioni. Il suo Figurativo così dinamico incuriosisce particolarmente, portando a interrogarsi dinanzi a un'opera dell'artista pugliese. Queste sue trasformazioni stilistiche sono simbolo di un costante studio di Bellucci. Cosa ci presenterà in futuro?

 

Loris Innocenti
Artist Manager

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