Il 2020 sarà un anno ricordato per le innumerevoli tragedie che hanno scosso nel profondo la nostra anima. La scorsa notte, probabilmente in seguito a un malore nella sua abitazione a Piscille, ci ha lasciati Giuseppe Fioroni, artista perugino a tutto campo, autore del manifesto di Umbria Jazz  nel 2007 e imprenditore di successo nel settore alimentare. Aveva 82 anni.

Giuseppe Fioroni era un artista moderno, fantasioso e completo. Lo dimostra anche la sua abilità musicale. Trovava ispirazione nella concretezza della vita popolare e contadina, che riusciva a rendere sempre attuale con le sue opere ideate e realizzate nello studio di Ponte San Giovanni.

Tota Pulchra aveva organizzato, dal 12 al 23 giugno 2018, una mostra dell’artista nello storico Palazzo della Cancelleria Apostolica dal titolo: “Nella luce, nel colore”. (http://totapulchra.org/index.php/stampa/comunicati/228-nella-luce-nel-colore-inaugurata-a-roma-nella-storica-sede-del-palazzo-della-cancelleria-apostolica-la-mostra-dedicata-all-artista-perugino-giuseppe-fioroni)

Fioroni è stato il mago, l’uomo sognatore che osserva il mondo con gli occhi di un bambino per andare alla scoperta del senso primordiale delle cose. Non è un semplice gioco stilistico. Da perfetto giullare dell’arte Fioroni ha tirato fuori da questa massa di materia colorata figure di musicanti, zingari, pagliacci sospesi nell’aria quasi per magia, ma anche paesaggi e immagini religiose, nella ricerca costante di un senso che si confronta francescanamente con la propria vita e con la natura, con il bene e con il male con il divino e il dannato. La luce e il colore sono la guida, in questo caos in cui il disordine ha un suo preciso ordine che l’ordine cancellerebbe.

Chi è stato Fioroni? E’ stato un poeta che ha tradotto i sogni in segni trasferendo la propria anima segreta nelle sue opere d’arte, che siano dipinti, ceramiche o disegni. Che senza seguire regole e schemi improvvisamente ha visto crescere tra le sue mani opere come “Da Chagall a Burri”, il dipinto che dal sacco bucato di Burri fa uscire il violinista di Chagall; che si sorprende lui stesso per aver realizzato “Fascino del sud” in cui la vernice sembra sfuggire ad ogni controllo e comincia a bollire inondando la tela; che fa uscire gnomi e folletti dalle macchie di vernice, come ne “La notte di San Giovanni”.

Il presidente della Tota Pulchra, Mons. Jean Marie Gervais, e l’intera associazione esprimono la propria vicinanza alla famiglia Fioroni afflitta dalla perdita del proprio caro. Vi giunga in una così triste circostanza l’espressione del nostro cordoglio.

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