L’intervista che segue, che si concentra principalmente sulla figura del dott. Giuseppe Ciraolo (Senior analyst) e sugli intenti della società di Lobbying “Cui Prodest” (Political Intelligence – Public affairs – Lobbying), è frutto di una profonda riflessione di chi scrive riguardo al mondo – solo apparentemente contraddittorio – del Lobbying. Oltre a dovere un sincero ringraziamento a Giuseppe Ciraolo per l’occasione di dialogo, vorrei in questa sede ringraziare Mons. Jean Marie Gervais, Presidente dell’associazione di promozione delle Arti “Tota Pulchra” per i preziosi suggerimenti che mi hanno portato alla formulazione di alcune delle domande presentate.

 

INTERVISTA DEL 28/01/2019.

 

Gabriele Russo: Caro dott. Ciraolo, come ti sei appassionato al Lobbying e, soprattutto, qual è la tua formazione culturale?

R): Devo premettere che io, fin dall’adolescenza, mi sono sempre occupato di politica. Nello specifico ho lavorato con parecchi deputati e svolto funzione di assistenza e supporto nelle campagne elettorali. Altra attività che mi ha dato tanto a livello umano e professionale. Sono un laureato in Scienze politiche e specializzato in “Studi parlamentari”. Nel corso della mia formazione culturale ho conseguito varie specializzazioni e, qualche anno fa, ho scritto un saggio su Robert Owen, un socialista inglese.

 

Gabriele Russo: Puoi parlarci della “Cui prodest” (Political Intelligence – Public affairs – Lobbying)?

R): L’omonima società per la quale lavoro da molti anni si propone di offrire, per l’appunto, esclusivi servizi di strategia politica, Lobbying e intelligence. Il nostro compito, senza scendere troppo nei dettagli, è quello di esercitare una sorta di “pressione” sul sistema politico per favorire, al contempo, determinati e svariati interessi a chi si appoggia alle nostre consulenze. Siamo dislocati in maniera capillare sull’intero territorio nazionale ed europeo. Rappresentiamo, di fatto, il presidio politico di multinazionali e associazioni di rilievo nazionale.

 

Gabriele Russo: Cosa vuol dire, in sintesi, influenzare il potere decisionale?

R): Se dovessi dare una definizione così, al “volo”, mi verrebbe da dire che influenzare il potere decisionale significa mettere a punto strategie attraverso la politica. Cerchiamo con tutti i mezzi a disposizione di essere sentinelle che operano nell’anticamera del potere per favorire gli interessi dei nostri eterogenei clienti. Non solo, ci predisponiamo, come ho già ricordato pocanzi, per tutelare gli interessi di multinazionali e associazioni di categoria. Il nostro compito, se dovessi racchiudere in una sola frase la nostra preziosa attività, è quello di favorire un interscambio con la politica.

 

Gabriele Russo: Qual è la differenza tra l’attività di Lobbying europea e quella italiana?

R): In Europa, e mi duole dirlo, l’attività di Lobbying è regolamentata a dovere attraverso il “Registro dei Lobbysti”, sinonimo di grande trasparenza e onestà professionale in cui soggetti registrati sono vincolati da un codice di condotta comune. Leggiamo dal sito: https://data.europa.eu/euodp/en/data/dataset/transparency-register:

«Registro per la trasparenza fornisce ai cittadini e alle parti interessate l'accesso alle informazioni su chi è impegnato in attività volte a influenzare i processi legislativi e di attuazione delle politiche dell'UE, quali interessi vengono perseguiti e quale livello di risorse sono investiti in queste attività».

La nota dolente viene parlando dell’attività di Lobbying nel nostro paese: da noi, purtroppo, manca la trasparenza. In quest’ottica siamo, ahimè, molto provinciali.

 

Gabriele Russo: Come veniamo percepiti in Europa?

R): In Europa vige un clima di paura e sconcerto in riferimento all’attività di Lobbying nel nostro paese ma, più in generale, nel quadro geopolitico che vede l’Italia coinvolta in decisione molto importanti di politica estera. Agli occhi dei paesi europei più di rilievo nel dibattito internazionale, e ci riferiamo a Francia, Germania e Inghilterra (su tutti), siamo percepiti come un paese chiuso vicino ai partiti populisti dell’area dell’Europa dell’Est (Ungheria e Polonia su tutti).

 

Gabriele Russo: Cosa ti aspetti dalle prossime elezioni Europee?

R): Bella domanda questa! Sai, voglio fare un azzardo: immagino un cambiamento dello scenario attuale visibile attraverso due principali mutamenti che riguarderanno da vicino le sorti della nostra Europa: il crollo dei partiti tradizionali e, cosa più importante, l’avanzata dei nuovi modelli politici alternativi.

 

Per ulteriori informazioni sulle attività della “Cui Prodest”, clicca sul link sottostante:

https://www.cuiprodestonline.it/

Tota Pulchra: Associazione per la promozione sociale

Sede Legale: via della Paglia 15 - Roma (RM)   —   C.F.: 97939900581

IBAN: IT11 B031 2403 2170 0000 0233 966   —   Codice BIC: BAFUITRRXXX

 

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