Prof. Alberto Bravowww.studiografologicobravo.it

 

Professore, la grafologia è una materia poco conosciuta al grande pubblico. Si può definire una scienza?

É vero, la Grafologia è una materia ancora poco conosciuta al grande pubblico, sebbene in Italia abbia radici letterarie risalenti al 1609, con Prospero Aldorisio (opera IDENGRAPHICUS NUNTIUS) ed al 1622, con Camillo Baldi, professore di filosofia all’Università di Bologna (opera TRATTATO COME DA UNA LETTERA MISSIVA SI CONOSCANO LA NATURA E QUALITA’ DELLO SCRITTORE, Valchieri, Carpi, 1622).

Nel 1977 la Grafologia è entrata nell’Università degli Studi di Urbino dove è rimasta come materia di insegnamento (prima come Scuola Superiore di Studi Grafologici, poi come Scuola diretta a fini speciali, poi come Diploma Universitario, poi come Corso di laurea Triennale, fino al 2015, quando il Ministero ha chiuso il corso di laurea).

Moretti, il Maestro della Grafologia Italiana, definiva la Grafologia come scienza sperimentale.

Con le conoscenze odierne, certamente la Grafologia può essere definita una scienza, in quanto ha gli elementi che, epistemologicamente, consentono di definirla scienza.

La scienza, da Galileo ad oggi, richiede tre requisiti: 1) un oggetto di studio; 2) un processo verificativo condotto attraverso l’esperienza e la dimostrazione; 3) un linguaggio.

L’oggetto di studio della Grafologia è la “scrittura”, quindi è un oggetto ben definito. Il processo verificativo è concretizzato dalle due gambe con le quali cammina la conoscenza: dall’esperienza e dalla dimostrazione dei risultati. Il linguaggio è quello che serve per la trasmissione della scienza ed è SEMPRE PERFETTIBILE. La Grafologia possiede questi tre requisiti, quindi può essere considerata una scienza.

 

In che contesto nasce la Grafologia? Quest’oggi dove è impiegata?

La Grafologia nasce tra il 1500 e 1600, dal movimento psicologico   che aveva come scopo lo studio del comportamento espressivo, che a sua volta si ispirava alla corrente fisiognomica, mirante a cogliere il rapporto tra l’espressione del corpo e la realtà interiore.

Si riparla di Grafologia nel 1850 con l’abate Jean Hippolite Michon (1806-1881) che introdusse la parola “Grafologia” e fondò la rivista “LA GRAPHOLOGIE”, oggi ancora edita e distribuita.

Successivamente c’è l’apporto dei capi scuola:                                   

-Jiulies Crepieux Jamin (1859-1940)

-Ludwig Klages (1872-1956)

-Max Pulver (1889-1952)

-Robert Saudek (1880-1935)

- Girolamo Moretti (1819-1963).

 Nell’Università di Urbino, dall’anno accademico 1977-78, erano attive quattro specializzazioni, corrispondenti ai quattro settori di impiego della Gragologia:

- Grafologia dell’età evolutiva;

  • Grafologia della compatibilità di coppia e della dinamica familiare;
  • Grafologia delle attitudini umane (lavoro e aziende);
  • Grafologia giudiziaria e peritale, oggi Grafologia forense, per lo studio dei falsi in scrittura.

I settori nei quali la Grafologia oggi è maggiormente impiegata sono quelli sopra richiamatì.

 

Quale è il paese al mondo dove questa materia è studiata ad un livello più diffuso e meno elitario?

Le nostre conoscenze al riguardo non sono complete per poter rispondere esaurientemente a questa domanda.

Se è vero che la Grafologia non è conosciuta al grande pubblico, è altrettanto vero che in Europa (ad eccezione dei paei Anglosassoni), in America  si parla di Grafologia ed esistono riviste e pubblicazioni.

 

Se dovesse convincere un giovane a studiare Grafologia, quali suggerrimenti gli darebbe?

Mi preoccuperei di dare al giovane una informazione corretta di cosa è la Grafologia ed a cosa può servire, poi lascerei a lui la libertà di valutazione, considerato che la Grafologia serve anche per conoscere se stessi, prima di conoscere gli altri, ed è di grande aiuto per COMPRENDERE e per AIUTARE gli altri.

Ogni analisi grafologica descrive l’organizzazione dinamica e funzionale del soggetto, con i suoi equilibri e squilibri, per cui, unitamente all’analisi, c’è sempre il suggerimento su come migliorare.

Ne consegue che la Grafologia, anche se non viene utilizzata come attività professionale, è comunque utile per conoscere se stessi e gli altri nella vita, pertanto può essere studiata anche per semplice cultura personale.

Oggi il settore di applicazione che consente maggiormente possibilità lavorative è quello giudiziario.

 

Lei sta rilasciando questa breve intervista per l’asssociazione di stampo Cattolico “TOTA PULCHRA”. Che connessione può esserci tra la grafologia e lo spirito religioso?

Dove c’è l’uomo da capire, da comprendere e da amare la Grafologia

diventa lo strumento adatto per concretizzare queste tre funzioni.

Se lo spirito religioso ha finalità compatibili con queste tre funzioni la connessione è qualitativamente specifica, tanto più che, per le finalità dello spirito religioso,  si potrebbe realizzare una grafologia pastorale.

Se poi lo spirito religioso ha altre finalità la grafologia non serve più.

 

di Lelio Antonio Deganutti

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