Roma – Giuseppe Tedeschi, nato a Roma il 30 gennaio 1958, è una figura emblematica nel panorama culturale italiano. Nobile, pittore e musicista, Tedeschi ha saputo coniugare tradizione e talento in un percorso di vita che lo ha visto protagonista in ambito artistico, culurale con una presenza di grande spessore nel mondo cattolico, servendo i popoli di tutto il mondo e portando arte e cultura in giro per il globo.

Una Vita di Eccellenza e Dedizione

Giuseppe Tedeschi nasce da una famiglia nobile, con radici siciliane già nel XV secolo da parte di padre, e veneziane da parte di madre. Suo padre, il Conte Dr. Ubaldo Tedeschi, era un rinomato banchiere, commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Anche il nonno, il Conte Giuseppe Tedeschi, era un importante banchiere, commendatore della Corona d’Italia e della Repubblica Italiana. Sua madre, Giulia Vianello, proveniva da una nobile famiglia veneziana.

Dopo aver completato gli studi classici presso il Collegio S. Giuseppe Istituto de Merode, Tedeschi si è laureato in Giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di Roma nel 1982 e in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1981. Nonostante i precedenti familiari nel settore bancario e nonostante una laurea in Giurisprudenza conseguita all’Università “La Sapienza” di Roma, decise di dedicare la sua vita allo studio e alla pratica dell’arte.

Maestro di Pittura

Giuseppe Tedeschi ha iniziato la sua formazione artistica fin da giovane, studiando disegno, tecniche pittoriche e restauro con maestri della scuola romana. Ha discusso una tesi in Storia dell’Arte dal titolo “Storia del costume e dell’abbigliamento attraverso la ritrattistica dal XVI al XIX secolo”. Specializzatosi in diverse discipline artistiche presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ha approfondito l’Anatomia Artistica, le Tecniche dell’Incisione, la Storia dell’Arte, la Teoria della Percezione e Psicologia della Forma, la Pedagogia e Didattica dell’insegnamento, la Tecnica della Fotografia, il Design e le Varie Tecniche della Scultura.

Tedeschi, che ha iniziato molto giovane, a soli 14 anni, la carriera di pittore esponendo una sua opera, poi premiata, alla VI rassegna nazionale d’arte contemporanea “Settembre Romano” 1972, nel Palazzo delle Esposizioni a Roma, ha proseguito negli anni successivirealizzando numerosi ritratti ufficiali di Papi, Cardinali, Vescovi, prelati, ambasciatori e membri dell’aristocrazia romana. Le sue opere sono esposte in sedi ufficiali come la Sala dei Papi del Circolo San Pietro, il Palazzo Apostolico Vaticano di San Callisto, il Museo Diocesano di Imola, la galleria dell’Ordinariato Militare di Roma e la galleria storica dei Principi Boncompagni Ludovisi. Tra i suoi lavori più noti, spiccano il primo ritratto ufficiale di Papa Giovanni Paolo I, e i ritratti dei Cardinali Paolo Marella, Aurelio Sabattani, Francesco Marchisano e Angelo Comastri.Ha realizzato anche, su richiesta di Sua Maestà re Juan Carlos I, e commissionati dallo storico Ambasciatore di Spagna Carlos Abella y Ramallo nel 2002, i ritratti dei papi spagnoli San Damaso I e Callisto III, per l’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede e il SMOM in Roma, che e l’ambasciatore più antica della storia. Queste opere sono in carico alla “Obra Pia Establecimientos Españoles” Stabilimenti Pii Regi Spagnoli-Opera Pia- Ente Morale. Inoltre, Tedeschi è autore del ritratto ufficiale del Maestro Gastone Tosato, fondatore del “Coro Polifonico Romano”, collocato nella presidenza dell’Auditorio del Gonfalone in Roma, e del ritratto dell’architetto Paolo Portoghesi, storico Presidente della Biennale di Venezia, collocato nella casa museo del famoso architetto a Calcata, e consegnatogli ufficialmente per i suoi 90 anni alla presenza della moglie e dei suoi amici e collaboratori più stretti. Ha anche realizzato ritratti per la famiglia di banchieri Nattino proprietari della “Banca Finnat” di Roma, con opere collocate nella galleria pittorica della banca a Palazzo Altieri in Roma, e nel castello di famiglia dei Nattino a Gavi Ligure.

È significativo ricordare che Papa Francesco ha donato l’icona di San Francesco d’Assisi realizzata da Tedeschi ai Francescani di Dublino (Irlanda) nel corso della sua visita ufficiale del 2018.

Un Talento Musicale

Parallelamente alla sua carriera pittorica, Tedeschi ha coltivato la passione e soprattutto lo studio per la musica. Ha studiato pianoforte e organo con la Maestra Nika Sabatini, e canto con illustri maestri come il soprano Gina Rebori, il maestro Gianni Lazzari, il tenore Alfredo Kraus e il tenore Carlo di Giacomo. Ha studiato Canto Gregoriano e Polifonia Classica col Maestro Mons, Pablo Colino, e vocalità polifonica e rinascimentale col Maestro Lino Bianchi a Palestrina. Ha conseguito il Diploma in Solfeggio e materie complementari per il corso di pianoforte presso il Conservatorio di Musica di Santa Cecilia in Roma e si è specializzato in vocalità polifonica e canto gregoriano con i Maestri Mons. Pablo Colino e Lino Bianchi a Palestrina. Nel Gennaio del 1976 ha seguito il corso di direzione corale con diploma del Maestro Marin Costantin del Conservatorio di Bucarest, presso l’Accademia di Romania in Roma, corso a cui partecipava come allievo anche il suo primo maestro Mons. Pablo Colino.

Ha partecipato a numerosi concerti come solista e in gruppi specializzati nell’esecuzione di polifonia classica e canto gregoriano, esibendosi in Italia e all’estero, in paesi come Svizzera, Canada, Stati Uniti d’America, Brasile, Argentina, Corea, Hong Kong, Giappone, Germania, Austria, Tunisia, Kenya, Russia, Ucraina, Australia, Colombia, Ecuador e Perù. Ha partecipato a vari festival internazionali come il Festival Barocco di Roma e il Festival di Caracalla.

Tedeschi è stato Tenore Stabile al Teatro dell’Opera di Roma dal 1986 fino al 2020. Ha inciso dischi per note case discografiche, collaborato con la RAI e Radio Vaticana, e partecipato all’incisione di colonne sonore per film e video di opere. Ha collaborato con ambasciate presso la Santa Sede e presso l’Italia come consulente artistico e organizzatore di concerti ed eventi culturali e musicali.

Ha condiviso il palcoscenico con i più grandi cantanti dagli anni ’80 a oggi, artisti come Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Alfredo Kraus, Rajna Kabaivanska, Giuseppe Di Stefano, Renato Bruson, Cecilia Bartoli, Piero Cappuccilli, e molti altri, sotto la direzione di Maestri come Riccardo Muti, Daniele Gatti, Daniel Oren, Georges Prêtre, Giuseppe Patanè, Nello Santi e James Conlon. Ha partecipato e collaborato con registi come Franco Zeffirelli, Mauro Bolognini, Gigi Proietti, Carlo Verdone, Marco Bellocchio, Pupi Avati e, nelle sue esperienze cinematografiche, anche con Mario Monicelli.

Uffici e incarichi

Dal 1986, Tedeschi è Addetto di Anticamera di Sua Santità, incarico che lo vede chiamato in servizio d’onore nelle cerimonie pontificie e nelle visite di Stato. In questo ruolo, ha ricevuto molte personalità del mondo politico e dinastico, tra cui Elisabetta II di Gran Bretagna, Margherita II di Danimarca, Filippo VI di Spagna, Fra Andrew Bertie Gran Maestro del SMOM, Alberto II del Belgio, Juan Carlos I di Spagna, re Muhammad VI del Marocco, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi, George W. Bush, Donald Trump, Bill Clinton, Vladimir Putin e Volodymyr Zelens’kyj, e molti altri capi di stato e sovrani e capi di governo nonché ambasciatori in visita per la presentazione di credenziali, coprendo un arco storico di circa 40 anni di servizio con il collegio Pontificio degli Addetti di Anticamera di Sua Santità, iniziato con Papa San Giovanni Paolo II, proseguito poi con Papa Benedetto XVI fino ad oggi con Papa Francesco.

Dal 2006, è Rappresentante Ufficiale della Casa Reale di Montenegro, ruolo in cui ha organizzato visite ufficiali e incontri istituzionali, a cominciare dalla storica visita del Principe Nicola di Montenegro al SMOM, dove fu nominato Cavaliere di Gran Croce di Onore e devozione con fascia (una delle pochissime eccezioni che si fanno nell’Ordine di Malta per i Capi di Case Reali Ortodosse). A quell’epoca Tedeschi ancora collaborava col cerimoniale di stato a palazzo magistrale sede del Gran Magistero del SMOM, col Maestro delle Cerimonie del Sovrano Ordine il Principe Paolo Francesco Boncompagni Ludovisi, grande amico di Tedeschi. Altre visite poi furono organizzate da Tedeschi per la Casa Reale di Montenegro come quella alle massime istituzioni siciliane in occasione del centenario del terremoto di Messina (È noto che la Regina Elena d’Italia, antenata del principe Nicola, fosse la prima ispettrice nazionale delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, e che intervenne molto efficacemente in quella drammatica circostanza). Altra vista storica fu quella ufficiale in Vaticano da Papa Francesco e al Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin del 2016.

Il Maestro Tedeschi, per i grandi ponti culturali che ha creato tra Ucraina e Santa Sede, è stato nominato Accademico dell’Accademia Nazionale delle Arti di Ucraina alla presenza tra gli altri del vice Ministro della Cultura Dr. Rostyslav KARANDIEIEV, DeputyMinisterof Culture ofUkraine – Chiefof Staff, della Repubblica di Ucraina. Sabato 6 Novembre 2021, al Teatro dell’Opera e del Balletto di Kiev, durante una rappresentazione del “Lago dei Cigni” organizzata per l’occasione accademica.

Onorificenze

Giuseppe Tedeschi è stato insignito di numerose onorificenze al merito e di prestigiosi ordini cavallereschi durante la sua illustre carriera. Tra le sue decorazioni si annoverano il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, la Medaglia d’Oro di Merito della Croce Rossa Italiana, e i titoli di Cavaliere dell’Ordine di San Gregorio Magno e di Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro Papa. È inoltre Grand’Ufficiale o Commendatore con Placca dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta, Ufficiale dell’Ordine Pro Merito Melitense, e Commendatore dell’Ordine di Isabella la Cattolica di Spagna. Tra gli altri riconoscimenti, figura anche il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Austriaca, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica portoghese, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica di Romania, Commendatore dell’Ordine di OuissamAlouite del Regno del Marocco, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica di Colombia, Cavaliere dell’Ordine di Maggio ordine di merito della Repubblica Argentina, Cavaliere dell’Ordine di Sant’Agata della Repubblica di San Marino, Grande Ufficiale dell’Ordine Nazionale al Merito delle Arti della Repubblica di Ucraina, Cavaliere di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (Spagna), Commendatore dell’Ordine del Merito sotto il titolo di San Giuseppe, Cavaliere dell’Ordine di San Pietro di Cettigne (Ordine di collare della Casa Reale di Montenegro), Gran Croce con placca d’oro dell’Ordine del Principe Danilo I del Montenegro, collare d’oro dell’ordine di San Michele dell’Ala della Casa Reale di Portogallo, collare dell’Ordine al merito della Casa reale di Portogallo, e grand’ufficiale dell’ordine dell’Immacolata Concezione di Nostra Signora di “VilaVicosa”, della Casa Reale di Portogallo, e molti altri.

Conclusione

Come dichiarato dal Maestro Giuseppe Tedeschi in varie interviste su stampa nazionale ed estera, lo spirito che anima la sua attività artistica e professionale sin dall’età di 14 anni, quando espose quella sua prima opera così giovane, è mosso da una curiosità irrefrenabile e da uno studio appassionato. Partendo da una percezione pittorica della realtà, Tedeschi ha così espanso il suo interesse ad altre forme d’arte, in particolare alla musica.

Potremmo quindi pensare che, essendo un artista italiano, questo modo di concepire l’arte sia riconducibile allo spirito rinascimentale di cui sono intrise la storia e la cultura italiane stesse. Sebbene Tedeschi parta da un’impostazione di grande studio accademico, ormai rara tra i pittori contemporanei, la sua arte diventa anche “metaformale” o “ultraformale”, quasi astratta, pur traendo origine da una percezione figurativa e sviluppandosi poi in un senso “paraidolico” dell’immagine.

La ricerca pittorica del Maestro si addentra nelle sue stesse opere, passate e presenti, nell’infinitamente piccolo, ingigantito e rappresentato oleograficamente, svelando in questo modo nuovi mondi di espressione pittorica sempre riconoscibili per l’originale percezione figurativa, quasi come un’impronta di DNA. L’osservatore, sebbene i dipinti del Maestro Tedeschi specialmente i più recenti, possano apparire astratti, viene “ancestralmente” affascinato e attratto da una bellezza figurativa inspiegabile, apprezzandone sia l’estetica che il messaggio più nascosto. Penetrando nell’opera dalla porta dell’attrazione figurativa suggerita dall’intuito, ne coglie la più profonda verità pittorica e artistica.

Non a caso Tedeschi ha fatto parte per un consistente periodo del movimento Metaformista, Metaformismo Action©, di cui è stato uno dei primi ispiratori con la sua opera del 1980 “Golgotha”, olio su tela 170 x 200 cm, esposta nella storica mostra del Metaformismo del 2017 al Palazzo della Cancelleria Apostolica a Roma. Quest’opera fu dipinta all’Accademia Statale di Belle Arti di via Ripetta, dove si laureò nel 1981; fu realizzata in presenza del maestro Marcello Avenali, con cui Tedeschi si diplomò dopo il biennio col maestro Alberto Ziveri. Entrambi riconobbero la perfetta aderenza della sua pittura alla “Scuola Romana”, confermandolo come un esponente di questa grande scuola a tutto campo.

Ogni atto pittorico di Tedeschi ha radici profonde nella musica, essendo anche un professionista in questo campo. Con studi di solfeggio, pianoforte, organo e canto, ha sempre praticato la musica sacra ad alto livello, sviluppando una grande competenza nella polifonia rinascimentale e nell’opera lirica, come detto, e la musica sacra anche per questo pervade non solo i titoli delle sue opere, ma anche la resa cromatica, basata su modulazioni simili a quelle musicali e una ricchezza decorativa di autentica derivazione barocca. Secondo Tedeschi, non si può comprendere la musica di un periodo storico senza capirne la pittura e viceversa, estendendo questa visione anche alla storia, al costume, all’estetica, all’etica, alla spiritualità e alla politica.

Non a caso, la sua tesi di laurea in pittura, citata sopra, era proprio un approfondito studio su questo argomento, con moltissime connessioni tra pittura, costume, moda, storia e aneddotica del tempo. Le sue competenze storiche sono state impiegate in importanti opere teatrali come la ricostruzione della famosa “Tosca” del Teatro dell’Opera di Roma, quella della storica prima e assoluta del 14 gennaio 1900, dove le sue competenze sulla corte pontificia, sui ruolie e sui coatumi di questa, sono stati determinanti per la ricostruzione dei costumi e della regia del “Te Deum”. Ha disegnato costumi e scene per opere in America Latina, come “Aida” e “Carmen”, e a Roma per opere prodotte alle Terme di Diocleziano come Rigloetto e Carmen curandone anche la regia, e ha contribuito alla ricostruzione di eventi storici come il Palio di Città della Pieve.

Da ricordare che ha collaborato con molte consulenze per sceneggiati e film con Osvaldo Desideri, scenografo arredatore, Premio Oscar e David di Donatello per la scenografia del film “L’ultimo Imperatore” di Bernardo Bertolucci, con lo scenografo Desideri condivise anche una buona amicizia. Tedeschi infatti ha condiviso molte amicizie e collaborazioni nel mondo anche nel mondo del cinema. È stato buon amico e collaboratore di Gina Lollobrigida, promuovendola come pittrice e scultrice in festival internazionali e accademie e ambasciate, di Franco Zeffirelli, contribuendo alla realizzazione e alla ideazione della storica regia dell’opera “Pagliacci del 1991, divenuta poi famosa in tutto il mondo, ricevendo in dono dal famoso regista un bozzetto di questa famosa scenografia a lui dedicata in ringraziamento della collaborazione, fu buon amico di Richard Harrison, ospitandolo come “guest star” in festival e rassegne italiane e straniere, in eventi accademici e prime di film, ed essendo suo ospite anche in California partecipando a festiìval di cinema come il “Palm Springs International film festival”, invitandolo a palii e rievocazioni storiche in Italia come il palio storico di Città della Pieve, e fu molto amico anche di Nino Castenluovo, con cui collaborò per scene e costumi per la prosa.

In numerose conferenze divulgative, Tedeschi ha sempre sottolineato l’importanza della comunicazione artistica e il collegamento tra le varie forme d’arte, scegliendo per i suoi concerti da solista repertori che avvicinassero l’ascoltatore a una comprensione immediata della musica. Per lui, l’opera lirica italiana è realmente la fusione ideale di tante forme d’arte in un unico miracolo artistico.

Il canto lirico italiano, proclamato dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità, ha visto Tedeschi contribuire alla sua diffusione in Sud America, insieme a Maria Ratkova Tedeschi, mezzosoprano contralto di fama internazionale, sua moglie. Questo riconoscimento è un grande premio per tutti gli artisti d’opera che hanno lavorato in questo senso con costanza, passione sacrificio nei decenni passati.

La fusione e la complementarietà delle arti è sempre stata per Tedeschi un fattore molto importante, un esempio emblematico di ciò, cioè di come l’essere artista, in questo caso musicista, membro del cerimoniale del Vaticano e uomo di spettacolo, cioè avvezzo a operare in contesti professionali delicati e per ceri versi pericolosi, è un episodio che ricorda ogni tanto Tedeschi nelle sue interviste: nel 1985, quando ancora non era stato nominato Addetto di Anticamera, ma già prestava servizio con la commissione “Servizi d’Onore” del Circolo San Pietro, partecipò come sempre nel servizio d’onore, il 29 giugno di quell’anno, alla celebrazione liturgica per la solennità dei Santi Apstoli Pietro e Paolo, nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Il grande Maestro Herbert von Karajan dirigeva i Wiener Philharmonicher e il coro Wiener Singverein, nella Messa dell’Incoronazione di Wolfgang Amadeus Mozart. L’esecuzione si svolgeva (cosa rarissima) in liturgia, e la posizione del Maestro von Karajan era di spalle all’altare papale dove celebrava Papa San Giovanni Paolo II. Il cerimoniere pontificio si rivolse allora a Mons. Pablo Colino, Canonico Vaticano e Maestro della Cappella Giulia Di San Pietro, e gli chiese di ovviare a questo inconveniente, che in realtà preoccupava non poco il Maestro von Karajan. Essendo Tedeschi il Maestro sostituto di Mons. Colino e persona di sua fiducia, e soprattutto essendo vestito in frac per svolgere il servizio in basilica, questi lo incaricò di porsi sul lato destro della basilica in modo da poter triangolare col grande direttore d’orchestra gli attacchi che via via il cerimoniere suggeriva a tempo debito dall’altare per il Kyrie, il Gloria e le altre parti dell’ordinario della messa, attacchi che poi Tedeschi doveva comunicare rapidamente al Maestro von Karajan. Mons. Colino presidiava l’altro lato della Basilica che però risultava cieco. Tedeschi dice sempre che non potrà mai scordare gli occhi del Maestro von Karajan che attendeva un suo cenno fissandolo attentamente, tutto andò alla perfezione, ma scherzosamente Tedeschi, con l’autoironia che lo contraddistingue, dice di essere forse l’unico ad aver dato gli attacchi a Herbert von Karajan, che poi lo ringraziò molto.

Giuseppe Tedeschi incarna l’ideale dell’uomo”rinascimentale”, uomo quindi di cultura nella tradizione e nel contempo di progresso, capace di eccellere nella pittura, nella musica, nell’analisi storica e nella divulgazione della cultura, e di servire così la Fede e i valori autentici della tradizione artistica proiettandoli nell’attualità e nel futuro, e di servire così anche i popoli del mondo, con dedizione e talento. La diplomazia della cultura infatti è oggi la più importante “arma” per costruire un mondo di pace e giustizia. La sua vita rappresenta un esempio di come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente, arricchendo il patrimonio culturale e spirituale del nostro paese e del mondo.

 

Fonte: La-Notizia.net

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