Maria Santissima Madre di Dio, nei suoi titoli in cui vengono richiamate le sue qualità Celesti di: Porta del Cielo, Stella del Mattino, Regina Assunta in Cielo, ci ha suggerito un cammino, un pellegrinaggio devozionale in terra di Basilicata. Una intuizione, quasi artistica; che cerca in quello che è “disegnato” in Cielo qualcosa di realizzato plasticamente in Terra.
La Madonna esorta tutti i popoli della terra ad adoperarsi per il raggiungimento dell’armonia, anche attraverso la realizzazione di una “via della bellezza” che susciti l’amore e ci faccia vedere nell’altro, un prossimo da amare.
Il sogno di realizzare il Cammino Lucano, in Basilicata, deve essere inteso come esempio di rilancio del carattere devozionale mariano non solo in Italia ma in tutta l’Europa.
Il culto della Madonna Nera rappresenta ancora un simbolo, insieme universale e locale, di radicamento nel territorio. La Basilicata, occorre ricordare, è una regione ad altissima densità del culto mariano.
Le diffuse rappresentazioni mariane dall’incarnato scuro utilizzano un linguaggio espressivo che non conosce confini geografici e per questo sono un simbolo unificante tra Oriente ed Occidente che poteva influenzare positivamente il dialogo tra la religione cristiana e quella musulmana e che ancora oggi può unire le più svariate culture e nazioni del mondo.
Le rappresentazioni mariane dall’incarnato scuro, i sette luoghi lucani intitolati a Santa Maria di Costantinopoli, l’influenza che ha esercitato il monachesimo Greco-Ortodosso, in Lucania, sono tutti elementi di un linguaggio espressivo che non conosce confini geografici, esplicita testimonianza di un territorio che ha conservato intatte le immagini dell’Oriente e le suggestioni poetiche della cultura contadina, realizzando una Koinè unica nella storia dell'umanità.
Tutte queste perle sono legate da un filo invisibile, un Cammino che porta alla scoperta delle chiese lucane intitolate a Santa Maria di Costantinopoli, delle costellazioni che orientarono la loro costruzione, del "cielo stellato sopra di me e della legge morale dentro di me"...
Questa rete ormai dimenticata, nell' ultimo secolo di materialismo, riemerge per essere riattivata.
Proprio questa unione tra Cielo e Terra, disegnata in Cielo e dall’uomo traslata in Terra, deve suggerire che il Cammino Lucano potrà diventare un percorso di pellegrinaggio unico nel suo genere perchè suggerito dall’immanente scritto della costellazione stellare.
Si perché i nostri Percorsi di Luce possono essere intesi al momento, solo con una valutazione tesa ad onorare la Basilicata, come Terra di Luce, manifestazione della Luce Divina.
L’Associazione Tota Pulchra è lieta di valorizzare il lavoro svolto dall’Associazione Percorsi di Luce: Il Cammino Lucano.
Il mondo rischia di cambiare il suo volto a causa dell’opera devastatrice dell’uomo che invece di coltivare la bellezza, sfrutta le risorse del pianeta e ne sfregia le meraviglie naturali.
L’umanità ha superato l’età della fanciullezza e si trova all’esordio della maturità. I cambiamenti fondi che oggi vediamo nel mondo sono caratteristici di un periodo di trasizione.
Cosa può ridare fiducia ed entusiasmo? cosa può incoraggiare l’uomo a riprendere il cammino e ad alzare lo sguardo sull’orizzonte? Cosa può far ritrovare all’animo umano quella naturale vocazione per la bellezza?
Maria Santissima Madre di Dio, nei suoi titoli in cui vengono richiamate le sue qualità Celesti di: Porta del Cielo, Stella del Mattino, Regina Assunta in Cielo, ci ha suggerito un cammino, un pellegrinaggio devozionale in terra di Basilicata. Una intuizione, quasi artistica; che cerca in quello che è “disegnato” in Cielo qualcosa di realizzato plasticamente in Terra.
La Madonna esorta tutti i popoli della terra ad adoperarsi per il raggiungimento dell’armonia, anche attraverso la realizzazione di una “via della bellezza” che susciti l’amore e ci faccia vedere nell’altro, un prossimo da amare.
Il sogno di realizzare un Cammino in terra lucana deve essere inteso come esempio di rilancio del carattere devozionale mariano di tutta l’Europa.
Il culto della Madonna Nera rappresenta ancora un simbolo, insieme universale e locale, di radicamento nel territorio, il trionfo dell’alleanza dell’uomo con le energie della natura. La Basilicata, occorre ricordare, è una regione ad altissima densità del culto mariano.
Le diffuse rappresentazioni mariane dall’incarnato scuro utilizzano un linguaggio espressivo che non conosce confini geografici e per questo sono un simbolo unificante tra Oriente ed Occidente che poteva influenzare positivamente il dialogo tra la religione cristiana e quella musulmana e che ancora oggi può unire le più svariate culture e nazioni del mondo.
Le rappresentazioni mariane dall’incarnato scuro, i sette luoghi lucani intitolati a Santa Maria di Costantinopoli, l’influenza che ha esercitato il monachesimo Greco-Ortodosso in Lucania, sono tutti elementi di un linguaggio espressivo che non conosce confini geografici, esplicita testimonianza di un territorio che ha conservato intatte le immagini dell’Oriente e le suggestioni poetiche della cultura contadina, realizzando una Koinè unica nella storia dell'umanità.
Tutte queste perle sono legate da un filo invisibile, un Cammino che porta alla scoperta delle chiese lucane intitolate a Santa Maria di Costantinopoli, delle costellazioni che orientarono la loro costruzione, del "cielo stellato sopra di me e della legge morale dentro di me"...
Questa rete ormai dimenticata, nell' ultimo secolo di materialismo, riemerge per essere riattivata.
Proprio questa unione tra Cielo e Terra, disegnata in Cielo e dall’uomo traslata in Terra, deve suggerire che il Cammino Lucano potrà diventare un percorso di pellegrinaggio unico nel suo genere perchè suggerito dall’immanente scritto della costellazione stellare.
Si perché i nostri Percorsi di Luce possono essere intesi al momento, solo con una valutazione tesa ad onorare la Basilicata, come Terra di Luce, manifestazione della Luce Divina.