Enrico Beltrotti, è una personalità sui-generis. Studioso fin da piccolo del mondo orientale, da circa 20 anni con estremo coraggio ed un profondo amore, si è cimentato in varie arti marziali (iaido, escrima filippino, balintawak etc) andando a raffinare la pratica in vari paesi esteri. Oggi è presidente di ‘’Covert expertise’’ un gruppo di esperti del settore, che comprendendo i tempi attuali, è riuscito ad integrare l’arte della scherma, la difesa personale e il tiro sportivo in un mix bello, utile ed efficace.

Da sempre appassionato e praticante di arti marziali. Ci vuole parlare di lei e di questo innamoramento verso le discipline orientali?

La mia passione per le Arti Marziali nasce intorno al 2009. Non riuscivo a trovare un sport adatto a me e preferii gli sport in solitaria. Inizia con il Kung Fu Hung Gar, per poi scoprire il Kali Filippino nel 2014. La passione sbocciò quando capii l'utilità delle stesse; le Arti Marziali mi aiutarono ad uscire dal bullismo che subivo quotidianamente a scuola.

Decisi quindi di intraprendere l'università Orientale per approfondire l'argomento e decisi intorno ai 15 anni, che "da grande", sarei diventato un maestro di Arti Marziali per aiutare il prossimo ad affrontare le difficoltà quotidiane tramite la pratica. Questa continua ricerca mi ha portato a conoscere sempre più dettagli e sfaccettature; la mia permanenza in Cina con il Kunlun Club di pechino, i miei studi di spada Giapponese, la pratica e l'approfondimento del Kali Filippino.

Da quel che ho capito bene lei è un importante referente in Italia della famosa arte di combattimento con la spada filippina , il ''Kali''. Ce ne vuol parlare?

Gentile Lelio, grazie per il tuo tempo e per l'intervista a me dedicata. Il Kali Filippino, anche conosciuto come Arnis o Eskrima, è un'arte tradizionale delle Filippine, che comprende lo studio di variegate armi tra le quali principalmente il bastone, il coltello, alcune tipologie di spade e applicazioni a mano nuda. 

Il Kali Filippino è ricco di stili e sistemi sviluppati nell'arco degli anni ed è possibile notare chiaramente l'influenza spagnola data dalle conquiste coloniali del tempo. E' ben nota la famosa Battaglia di Mactan del 1521 dove perse la vita Ferdinando Magellano sotto mano di un altrettanto famoso combattente indigeno mentre venne descritto da alcune note di Pigafetta brandire delle scimitarre. 

L'influenza spagnola è ancora ben visibile sia negli stili più moderni che antichi. 

Ad oggi, sono il referente nazionale per due sistemi, Il San Miguel Eskrima originale ed il Balintawak Cuentada.

 

 

Lei è fondatore del Covert Experise. Cosa è nello specifico?

Covert Expertise nasce nel 2018 come idea di far da soli, dare un'identità visibile e concreta all'idea di insegnamento. Covert Expertise rappresenta un contenitore dei lignaggi marziali più importanti. Il curioso novizio può trovare comodamente il San Miguel Eskrima originale, il Balintawak secondo la visione di Bobby Taboada, un'addestramento completo al Poligono di Tiro ed un mix di tecniche di difesa chiamato "Close Quarter Combat". L'idea è quella che se praticate tutte e 4 fino a fondo, si potrà ottenere un combattente pronto a 360°. 

Per ora, tengo fuori il percorso tradizionale del Kunlun Kung Fu di Pechino (ne sono rappresentante nazionale autorizzato dal Ministero dello Sport Cinese) in quanto non combacia con l'ideale di "preparazione", ma a mio parere è un vero e proprio stile di vita. Sono ben disposto però a mostrarlo ai più curiosi. 

Questo network di allenamento che è Covert Expertise, include anche molti preparati Istruttori e Maestri che la pensano come me, ed insieme cerchiamo di diffondere quello che è il "good will" delle Arti Marziali.

Che differenza ha notato tra un orientale ed un occidentale nell'approccio alle arti marziali?

Molto differente l'approccio. L'orientale esegue senza domandare, l'occidentale domanda e poi esegue. A mio parere entrambe le sfaccettature sono in disequilibrio, poichè è giusto fidarsi del proprio Maestro o istruttore, ma è altresì giusto domandarsi dell'efficacia di quello che si sta studiando. 

L'illustrissimo Maestro e fondatore del Kunlun Kung Fu, Signor Han QiChang ci dice insegna in merito "Studiare è differente da saper fare. Saper fare è differente dall'essere corretto. Essere corretto è differente da saper applicare."

Nel mio caso, mi sono sempre fidato del Maestro che ho deciso di seguire, ma ricercando per giorni se non settimane il curriculum, lo stile ed il lignaggio. I miei Maestri sono variegati, ma in merito agli stili di Covert Expertise; Bobby Taboada ed il suo braccio destro Jhun Occidental, Federico Mendoza Jr. ed il suo braccio destro Anton Saint James, Mark Stas, Brancy Osadare, Kim Eun-Seob, e tutto il blocco del comitato cinese del Kunlun Club. In questo momento sto anche esplorando il Silat, sotto la supervisione del Maestro Andrea Citarelli.

Lei sta rilasciando questa intervista per un'associazione culturale di ispirazione Cattolica. Ce' una connessione tra fede religiosa e arti marziali secondo lei?

Estremamente. Lo stesso stile del San Miguel Eskrima è totalmente dedicato all'iconografia e le movenze dell'Arcangelo Michele. Il creatore del San Miguel Eskrima, Filemon "Momoy" Canete nato nel 1904. Era considerato un "Healer" ed era cattolico. San Miguel era patrono del suo quartiere e gli dedicò il nome dello stile nato intorno al 1920.

Esistono molti stili legati alla fede, come i più noti Templari, o per esempio lo XingYi cinese nato da musulmani, ed il Tai Qi Quan dai Taoisti.

A mio parere la stessa pratica marziale, se costante e giusta, è una sorta di "atto di fede" utile a pulire l'animo e renderci persone migliori giorno dopo giorno.

 

di Lelio Antonio Deganutti

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