Mons. Jean Marie Gervais, Presidente dell'Associazione "Tota Pulchra", e l'Architetto Giuseppe Baiocchi, Presidente dell'Associazione "Das Andere", sottoscrivono un protocollo d'intesa allo scopo di promuovere in sinergia studi e iniziative culturali volti a rilanciare il patrimonio culturale, rafforzare i legami di cooperazione culturale, educazione ed istruzione.
Presentazione dell' Associazione "Das Andere"
L’associazione Culturale onlus DAS ANDERE nata il 13/11/2014, si occupa essenzialmente di quella che si può definire “Cultura comunicativa”. L’associazione analizza nello specifico otto materie come la filosofia, la storia, l’architettura, l’arte, la geopolitica, la letteratura, la musica e la cinematografia, ma non in maniera tradizionale. L’unico vero soggetto di tutti i suoi sforzi è la cittadinanza, sia telematica che fisica.
Crede fermamente che tutti debbano avere libero accesso alla cultura e alla promozione sociale, che a loro volta devono essere trasparenti e gratuiti. L’associazione vuole abbattere le barriere presenti in città e (se possibile) fra porzioni politiche avverse, cercando di essere anche un palco neutrale per eventuali dibattiti e opinioni. L’innovazione apportata è stata proprio quella di sdoganare l’associazione tradizionale, la quale rimane troppo spesso isolata, non fa rete e non ha una vera programmazione strutturata.
Das Andere, ha creato un giornale online il 10/02/2016 di libero pensiero di stampo culturale/attuale “L’altro – das andere” presso il tribunale di Ascoli Piceno, demandando la scrittura degli articoli a professionisti del settore (professori e giornalisti anche extraregionali). Gli incontri culturali invece sono stati pensati affinché l'associazione sia fisicamente presente su un territorio in continua trasformazione, dove il bizantinismo è abolito e dove sono sempre presenti i nostri cari dibattiti con il pubblico. L’ispirazione è avvenuta avendo la speranza di creare nei giovani, ma anche nei meno giovani (l’associazione ha una età anagrafica trasversale, poiché premia la capacità dei singoli e non la mera età), una nuova speranza di onestà intellettuale. Bisogna andare oltre la paura di poter liberamente esprimere quello che si pensa, sempre con toni educati ovviamente, ed è fondamentale superare un provincialismo, purtroppo fortemente radicalizzato, che favorisce alcuni eventi rispetto ad altri. Una ventata d’aria fresca, svincolata dalla cultura tipicamente partitocratica.
“Non ci si lasci spaventare dalle maiuscole gotiche delle intestazioni. «Das Andere» è certamente difficile da leggere, ma un manifesto deve essere letto soltanto da chi è interessato poiché altrimenti è inefficace”. Das Andere (L’altro) è la rivista che Adolf Loos pubblica nel 1903 a Vienna come supplemento alla rivista “Kunst” redatta da Peter Altenberg. Il sottotitolo sembra molto provocatorio: “per l’introduzione della cultura occidentale in Austria“. Ma per “cultura occidentale” Loos intende solamente un “nuovo modo di vedere”. Il ritmo di “Das Andere” non è quello della critica incalzante; Loos parla dell’effimero, di ciò che vede passeggiando per la sua amata/odiata Vienna, descrive l’atmosfera della “finis Austriae“, l’inarrestabile declino cui s’avvia la civiltà asburgica.
L’Italia nei primi anni del nuovo millennio si trova in un periodo altrettanto critico e quasi un secolo dopo Das Andere lo spettro della “finis Italiae” sembra materializzarsi all'interno di una più ampia crisi istituzionale dell’Unione Europea. L’ingovernabilità del multietnico Impero austro-ungarico non sembra poi così distante: i giudizi e le critiche nei confronti della contemporaneità sembrano diffondersi e radicalizzarsi. Ma aggiungere a queste grida confuse un altro lamento non servirebbe a niente. Questa associazione culturale intende pertanto ripercorrere la via aperta da Adolf Loos: ascoltare invece di giudicare, commentare invece di criticare; il commento dell’effimero è l’unico sguardo che può aprirsi all'attimo imprevedibile, che spezza la catena degli eventi.