Un nuovo articolo scritto da Piermarco Parracciani, scrittore romano e collaboratore dell’associazione di promozione delle Arti Tota Pulchra.

Isole arcipelaghi e atolli. La crosta terrestre è sempre in perpetuo movimento, in continuo divenire. La lava arde e si solidifica creando rocce isolotti e isolette. Ogni isola è il risultato di questa forza creatrice. Isole che a volte sono paradisi, inferni o mondi a se stanti. Isole che a volte sono miraggi. Ogni isola è un mondo sconosciuto tutto da scoprire, una fonte di conoscenza. Anche il cinema è un’isola. I film sono arcipelaghi di fotogrammi che scorrono, si fermano e si ripetono portandoci a scoprire realtà spesso nascoste o dimenticate. Tanti sono gli eventi che promuovono il cinema a Roma. Tra i più importanti e significativi vorrei ricordare l’isola del cinema all’Isola Tiberina dal 13 giugno al 1 settembre 2019. Lo spettatore viene traghettato verso un magma multiforme di generi cinematografici. Una programmazione molto ricca orientata verso tre tipologie di tematiche: “Innovazione, ambiente e turismo”. Riscoprire il genio di Leonardo Da Vinci attraverso la più sofisticata realtà virtuale, scoprire la maestria di registi noti e meno noti, cinema italiano e cinema internazionale, la proiezione di film all’Ospedale alla Sala dell’Assunta, commedie italiane che aiutano i pazienti e le persone a loro vicine attraverso la cinematerapia. Diversi modi di fare cinema che si relazionano reciprocamente fra loro. Matteo Rovere con “Il primo Re” ci riporta agli albori di Roma e al mito di Romolo e Remo, rappresentando in un modo un po’ personale il genere peplum. Alessandro Capitani nel film “In viaggio con Adele” elabora un road movie giocato sulla maestria di due grandi interpreti come Alessandro Haber e Sara Serraiocco. I film sono come il lento scorrere della vita. Un fiume di pellicole che lasciano il loro insegnamento, il loro significato.

Gli schermi dell’Isola del Cinema sono come sinfonie visive che portano lo spettatore al centro dello schermo facendolo diventare protagonista. “The Greatest Showman” è la storia di P.T. Barnum inventore del circo moderno raccontata attraverso una sorta di music hall in costume. Il regista Florian Henckel von Donnersmarck in “Opera senza autore” narra la storia dell’artista Gerhard Richter nato a Dresda nel 1932. Un artista che si muove tra realismo e astrazione. Film fotografia pittura e gesto artistico dialogano fra loro all’interno dell’inquadratura. L’artista rappresenta un mondo senza colore e dominato da una forte tonalità di grigio. La triste e cruda memoria riemerge dai brandelli grigi ed esanimi. Una memoria fatta di ombre rarefatte e grigie che rievocano la cruda storia della Germania dal  1933 al 1945. In “La forma dell’acqua” Guillermo Del Toro evidenzia la relazione tra mondo terrestre e marino, sullo sfondo della Guerra Fredda. La problematica della paura del diverso è sempre presente anche nell’America di oggi. Il film “Michelangelo-Infinito” di Emanuele Imbucci è una pellicola che rappresenta il genio di Michelangelo divulgandolo e valorizzandolo. Giorgio Vasari racconta le imprese titaniche di Michelangelo soffermandosi sulla precisione, il sacrificio e i particolari del suo modo di fare arte.  Un film che riesce a comunicare l’arte del grande maestro come se lo spazio diegetico volesse mettersi in relazione con il lavoro meticoloso dei restauratori. In “Come un gatto in tangenziale” di Riccardo Milani due personaggi anti-eroi si incontrano. Antonio Albanese (Giovanni) intellettuale impegnato nell’integrazione sociale e Paola Cortellesi (Monica) ex cassiera. Due esilaranti personaggi appartenenti a diverse classi sociali che si sono incontrati grazie ai loro figli che avevano deciso di fidanzarsi. Monica e Giovanni travolti dai pregiudizi sulla differenza di ceto sociale tenteranno in tutti i modi e attraverso mille peripezie di impedire il fidanzamento dei loro figli. Uno scoppiettante concatenamento di gags per portare lo spettatore a divertirsi e a imparare a capire che quello che conta veramente è l’Amore. Cortellesi e Albanese sono divertentissimi. Una risata vi seppellirà!

Piermarco Parracciani  

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