Sono tanti i ricordi che affiorano alla mia mente in questo periodo. Ricordo ancora la bellissima esperienza della Basilica del Santo a Padova che ha arricchito molto la mia fede. La basilica di Sant’Antonio da Padova con la sua molteplicità di stili artistici mi ha portato verso un oceano di mistica spiritualità. Una grande energia luminosa che mi aveva trasmesso molta saggezza e creatività. Quando ero uscito dalla basilica volevo subito ricominciare a scrivere di arte ma in modo diverso, più eclettico, più vario. Andai al Caffè Pedrocchi e iniziai a scrivere sul foglio di carta. Le parole scolpivano la carta e descrivevano come in un montaggio alternato scene di diversi film degli anni 90. Film che si erano persi nella memoria, film senza nome che ritornavano a rivivere sulla carta come sullo schermo di un cinema d’essai. La sceneggiatura stava cominciando a prendere forma in un continuo divenire, in una continua metamorfosi. Andai a visitare la Cappella degli Scrovegni. Gli affreschi e l’armonia dell’architettura mi portavano verso un’armonia spirituale che andava oltre le parole, oltre lo spazio e il tempo. Una musica di forme colori e sensazioni che mi riportavano al Canto Gregoriano e alla polifonia. Dopo questa esperienza continuai a scrivere e affioravano alla mente sempre nuovi ricordi degli anni 90 quando ero a Isola Farnese e tutto il paese era in festa perché avevano portato la Madonna di Fatima. Tutti gli amici della scuola erano lì pieni di gioia. Ricordi pieni di luce e speranza per una nuova rinascita.
