Si è conclusa sabato 18 febbraio la mostra di Luigi Tosti “I colori dell’Infinito” presso il Palazzo della Cancelleria in Roma. Aperta venerdì 10 febbraio con un evento di presentazione organizzato dall’Associazione “Tota Pulchra” e con il sostegno di sponsor come Studio Isegno ed Ars Illuminandi, l’esposizione ha destato interesse sia nel mondo culturale che in quello istituzionale tanto che una delle quaranta opere esposte è stata donata al Santo Padre Francesco in occasione dell’udienza generale di mercoledì 15 febbraio scorso presso l’Aula Nervi alla presenza di 6 mila fedeli e pellegrini.
Pur essendo terminata l’esposizione presso il Palazzo della Cancelleria Apostolica, l’esperienza de “I colori dell’Infinito” non termina qui dal momento che parte dei proventi della vendita delle opere esposte andranno a finanziare l’inizio dei lavori di restauro del Sacro Tugurio di Rivotorto, la prima dimora di san Francesco d’Assisi, lievemente danneggiata dal sisma dell’agosto scorso. “Si tratta certamente di un inizio, ci auguriamo di potere andare avanti nel nostro intento e per questo chiediamo alle istituzioni e alla Chiesa stessa di non lasciarci soli e di sostenere tutti coloro che si impegnano nella promozione dell’arte e della cultura”, ha detto monsignor Jean Marie Gervais, fondatore e presidente di “Tota Pulchra” in un’intervista rilasciata a Tv2000. “Siamo tutti invitati alla festa dell'arte, della bellezza, quella Grande bellezza applaudita da tutti ma sostenuta e custodita da pochi. Ci indigniamo per manifesti beceri affissi per le strade di Roma contro il Santo Padre, ci interessiamo a polizze intestate alla signora sindaca Raggi, ma chi presta attenzione allo stato cui versano molti palazzi storici di Roma, chi si interessa agli ultimi passando dalle parole ai gesti?”.
Presentando la mostra al Palazzo della Cancelleria monsignor Gervais, alla presenza del francescano padre Gianmarco Arrigoni, custode del Sacro Tugurio, e di tutti i soci onorari dell’Associazione, ha esortato il pubblico presente a riflettere sul rapporto esistente tra arte e società, e ancora, tra cultura dell’accoglienza e cultura dello scarto. “In questi giorni in cui le basse temperature hanno raggiunto Roma, la Chiesa con la collaborazione di Papa Francesco e con l'aiuto essenziale della Caritas diocesana ha fatto in modo che nessuno si sentisse solo: da anziani, ad ammalati fino ai senza fissa dimora per i quali sono stati aperti dormitori 24 ore su 24 e sono stati impiegati mezzi di ogni genere affinché non soffrissero la strada”. La vita di strada, ha inoltre commentato il presidente di “Tota Pulchra”, è ormai una realtà che appartiene a moltissimi, uomini e donne, italiani e non, che a causa della grave crisi economica sono costretti a cercare riparo sotto i portici o negli ingressi delle stazioni. “A volte – ha così proseguito – pensiamo che costoro non abbiano più niente da dire, che la loro vita sia ormai nulla, ridotta a piccole azioni tutte mirate alla sopravvivenza giornaliera: chiedere l'elemosina, guadagnarsi un posto dove trascorrere la notte e magari parlare a se stessi poiché soli. In verità, questa gente emarginata dalla società ha moltissimo da dire ancora, ed è su questa base che una sera rientrando nella mia abitazione a Trastevere ho pensato a loro. Camminavo verso casa e osservavo dei ragazzi che stazionavano ai piedi della Basilica di Santa Maria in Trastevere, erano avvolti nei loro sacchi a pelo e disegnavano lo scorcio della fontana del Bramante e del Bernini. Regalavano le loro tavole in cambio di una libera offerta. Lì ho riflettuto: e se ci fosse qualcuno che pensasse a loro? Alla loro arte? Ecco da dove prende avvio la giovane esperienza dell'Associazione culturale “Tota Pulchra” che, nata l'8 maggio 2016, si occupa di tutti coloro che vogliono dire qualcosa al mondo”. Arte e dimensione sociale pertanto si uniscono in questo senso ponendo al centro di tutto non solo l'uomo con le sue difficoltà e con l'emotività che gli appartiene ma anche Dio da cui tutto parte e dal cui amore misericordioso tutti dovrebbero prendere esempio anche oggi che il Giubileo straordinario è giunto al termine. “Tota Pulchra” è così una particolare “opera di misericordia” tanto per l'uomo quanto per l'arte che dell'uomo è espressione.
Alessandro Notarnicola