Padre Nostro che sei nei cieli
Cosa deve avvenire? Quali misteri?

 

Se tutto è vanità anche queste parole son vane,
dovremmo saziarci di solo pane…

 

Sangue e corpo del tuo amore,
invece di vivere senza luce, senza sole.

 

Non comprendo proprio perché sono nato
e perché perdo tempo a scrivere poesie.
Non comprendo proprio questo bisogno innato,
di saziarmi di rime e fantasie.

 

Eppure qualcosa oltre il sole e le stelle c’è…
Ci sarà una risposta per ogni domanda,
ed una domanda per ogni risposta.
Ma poi e poi e poi e poi cosa?

 

Si lavora per il denaro,
consumando il tempo vano.
Ma poi e poi e poi e poi cosa?

 

Cavalieri, onorevoli, scienziati, medici, dottori, giornalisti, notai e farmacisti;
Qualsiasi certezza delle certezze di grandi specialisti.
Ma poi e poi e poi e poi cosa?

 

La scoperta della rosa
che appassisce e muore;
Che nulla porta della terra e del sole,
ne titoli ne certezze,
niente di niente, tutte frivolezze.

 

Padre Nostro che sei nei cieli:
Chi sono io? Donami occhi veri!

 

Sia Santificato il tuo nome.
Guidami verso il sole.

 

Venga il tuo Regno,
dammi un segno.

 

Sia fatta la tua volontà.
In questa immensa vanità.

 

Come in cielo così in terra.
Ti prego donami una visione, un segno o la scia di una stella…

 

E poi e poi e poi tutto sarà ogni cosa.

 

di Pasquale Fabozzi

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