Tutti noi ricordiamo quegli orribili fatti di cronaca che riguardarono la giovane Pamela Mastropietro, ragazza romana di 18 anni che fu torturata, stuprata, uccisa ed infine smembrata da Innocent Oseghale, nigeriano dedito allo spaccio di droga. L’opinione pubblica italiana fu sconcertata da questi fatti di cronaca nera che ad oggi risultano ancora poco chiari e nebulosi.

Alessandra, grazie per rilasciare questa intervista. Sono passati quasi 6 anni dalla mattanza che accadde presso Macerata e riguardò sua figlia. La sua sete di giustizia è stata finalmente soddisfatta?

Purtroppo ancora no, giustizia ancora non è stata fatta. Stiamo ancora aspettando la seconda e, spero ultima, udienza in cassazione che si terrà il 23 gennaio 2024 nei confronti di Innocent Oseghale che incredibilmente risulta essere l’unico imputato. I suoi complici ,o quantomeno i suoi amici che sapevano, girano ancora indisturbati per le strade italiane.

Di recente c’è stata a Roma una manifestazione contro la violenza sulle donne. Come mai secondo lei stanno aumentando tutti questi casi di femminicidio?

Purtroppo, e lo dico a malincuore, si sono quasi del tutto persi due valori universali dell’umanità: il rispetto e l’amore verso la donna. Però vorrei spezzare anche una lancia verso quegli uomini che amano, proteggono e supportano le proprie donne. Bisogna sottolineare che la violenza non è soltanto maschile ma anche femminile, difatti ciò che  bisogna combattere è la violenza in generale e non farne una battaglia ideologica di genere.

Ho saputo che assieme ad altre madri che hanno subito vicende affini alla tua state cercando di muovere il mondo della giustizia. Che state richiedendo?

Si. Assieme ad altre mamme con vittime in famiglia abbiamo iniziato a farci sentire, affinché possa cambiare qualcosa a livello legislativo. Per esempio noi chiediamo l’aumento delle pene per i reati quali stupro, tortura, depezzamento, occultamento e vilipendio di cadavere  e una maggiore tutela per le famiglie delle vittime, che sono costrette a pagarsi da sole le spese giudiziarie a differenza dei carnefici che spesso non si sa come hanno tutto già pagato.

Come si è potuto capire dai tabulati, l’omicidio di sua figlia è stato anche a sfondo razziale ( Oseghale parla di ‘’bianca da stuprare’’. Ha sentito la vicinanza di quelle istituzioni che spesso sono a favore dell’immigrazione, dell’accoglienza e della tolleranza?

Ho sentito la vicinanza della gente, di qualche politico e qualche religioso. Non ho sentito la vicinanza delle istituzioni in quanto tale che siano laiche o religiose. Avrei tanto desiderato un incontro con il Papa, una parola di conforto ed un abbraccio ma ad oggi non è mai avvenuto. La mia fede in Dio ed in Gesù resta inalterata ed è grazie ad essa che continuo a vivere e sperare.

Ci sono sono due tipi di giustizia: quella degli uomini, che è fallace, e quella di Dio che è infallibile. Lei pensa che prima o poi la Provvidenza aiuti a fare una luce definitiva sulla vicenda di Pamela?

Io credo nella giustizia divina ma voglio continuare a credere anche nella giustizia umana. Mi auguro che Oseghale un giorno si pentirà di ciò che ha commesso facendo anche i nomi dei suoi complici. La pena che sconterà in carcere lo aiuterà a redimersi dai suoi orribili crimini prima di passare nell’altro mondo, dove il giudizio di Dio però sarà severissimo e infallibile.

 

di Lelio Antonio Deganutti

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