Omelia di Mons. Jean-Marie Gervais
Messa delle Comunità latino-americane in onore di Papa Francesco
Chiesa di Santa Maria Annunziata, Roma – Venerdì 25 aprile 2025
Carissimi fratelli e sorelle,
che gioia essere qui oggi con voi, popolo latinoamericano, unito nella fede e nell’amore per il Santo Padre Francesco, figlio di questa amata terra e guida della Chiesa universale. Insieme, ci prepariamo al pellegrinaggio verso San Pietro come segno di unità, di affetto e di preghiera.
Papa Francesco ci ha insegnato che la Chiesa non è una fortezza chiusa, ma una casa con le porte spalancate. “Preferisco una Chiesa incidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade,” ha detto, “piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze” (Evangelii Gaudium). Questo è l’invito che vogliamo accogliere oggi: uscire, camminare, annunciare.
Nel Vangelo, Gesù ci parla della vite e dei tralci. È un richiamo a rimanere in Lui, come unica fonte di vita e di
amore. Uniti a Lui, diventiamo strumenti di bene. Senza di Lui, ci secchiamo. Ma con Lui, portiamo frutti di carità, di giustizia e di pace.
E quanto frutto buono hanno portato i santi dell’America Latina! Pensiamo a Santa Rosa da Lima, prima santa del continente, che nel silenzio, nella penitenza e nella preghiera ha amato Gesù con tutto il cuore, servendo i poveri della sua città come il tesoro più grande. Una donna giovane, forte, capace di offrire la propria bellezza al Signore, scegliendo l’umiltà invece degli onori.
Pensiamo a San José Sánchez del Río, giovane martire messicano che non rinnegò mai la fede. A Santa Mariana de Jesús, che salvò la sua città con la sua offerta di vita. Al Beato Ceferino Namuncurá, giovane mapuche che, tra studio e semplicità, mostrò come la santità fiorisca anche nella giovinezza.
E, naturalmente, San Oscar Romero, voce dei poveri, martire per la giustizia, che Papa Francesco ha voluto elevare agli altari come segno di una Chiesa che non ha paura di sporcarsi le mani per amore del Vangelo.
Fratelli e sorelle, Papa Francesco ci ricorda che “la santità è il volto più bello della Chiesa” (Gaudete et Exsultate), e che anche noi, nella vita ordinaria,
possiamo essere santi. Non occorrono miracoli straordinari, ma un cuore che ama, che serve, che perdona.
Oggi, prima di incamminarci verso San Pietro, affidiamo al Signore la nostra vita. Ringraziamo per il dono di Papa Francesco. E chiediamo a Maria, Nostra Signora di Guadalupe, di Aparecida, di Luján, di proteggere il nostro cammino. Che ci insegni a vivere con la semplicità del Vangelo, con la gioia della fede, con la speranza di chi sa che Dio cammina con noi.
Amen.

 

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