L’associazione di promozione sociale “Tota Pulchra”, diretta da Mons. Jean Marie Gervais, Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano, è da sempre molto attenta alla scoperta di nuovi talenti che cercano di affermarsi in una società lontana dall’intendere la cultura come valore e, nello specifico, come valore intrinseco. In fin dei conti, è convinzione comune che non si può fare cultura, e nemmeno goderne, se non si accetta di giocare il gioco del valore. Ecco, questo è l’atto intrinseco costitutivo della cultura stessa. Ed è su questo punto, per l’appunto, che “Tota Pulchra”, ossia Tutta Bella, cerca di porre la sua attenzione affinché ci sia una rivalutazione generale del fenomeno culturale. L'intellettuale, il filosofo, l'artista, il letterato ha per conseguenza quasi sempre avuto una funzione di supporto al potere sia perché coincideva con il potere, sia perché da questo dipendeva per il proprio benessere e la sopravvivenza fisica. Quando si parla di cultura si percepisce davanti a noi un vuoto enorme, un abisso e allora non resta che aggrapparci alla convinzione che in fondo, oltre al fondo, non si può mica andare.
La musica è, insieme al linguaggio, una delle esperienze universali che caratterizzano e condizionano la vita umana. Basti pensare che il canto materno risulta essere decisivo all’interno della relazione primaria madre-bambino favorendo molte funzioni cognitive. Il feto, già dal terzo mese di vita, risponde positivamente agli stimoli sonori della madre, risultando sensibile al fenomeno della prosodia, ossia una certa emotività alla struttura acustica del suono. L’excursus fatto servirà per introdurre la figura del prof. Daniele Denora, (è anche un artista di Tota Pulchra. Membro della Cappella Giulia, accompagna le celebrazioni del Capitolo Vaticano di cui Mons. Jean Marie Gervais è il Prefetto Coadiutore), attore, doppiatore e musicista di straordinaria caratura ed ex docente di Educazione musicale alla Scuola Secondaria di Primo Grado ‘Cristo Re’ di Roma. Daniele è un basso baritono dalla personalità stravagante ed egocentrica: grazie alla sua poliedricità artistica e culturale ha coniugato il temperamento dell’attore con quello del cantante. Il risultato è una figura allegra e gioiosa che, proprio in questo mix, riesce a trasmettere tutta la sua grande emotività e passionalità. Una vita dedita allo studio, una fanciullezza sacrificata per inseguire le sue aspirazioni: se oggi Daniele ha riscosso tutto questo successo lo si deve alla sua non arrendevolezza, alla sua temerarietà, alla voglia di credere in ciò che si fa e, soprattutto, a questo egocentrismo che gli ha permesso di credere fermamente nelle proprie possibilità.
Molti diranno che si tratti di talento, eppure Daniele non vuole minimamente sentire nominare questa parola. Lui sente di non essere, in fin dei conti, un genio musicale ma semplicemente un ragazzo che ha dato anima e corpo inseguendo i suoi sogni. E’ importante sottolineare che – in ogni caso – i più alti livelli di esecuzione si raggiungono solo dopo migliaia di ore di studio. Infatti, anche i grandi talenti, trascorrevano fin da piccoli molte ore al giorno suonando. Daniele, nel corso dell’intervista, ha più volte rimarcato che non vi sono infatti abilità eccezionali all’inizio della formazione musicale. Il talento può essere utile, ma non porterà da nessuna parte se non accompagnato da un esercizio costante e tenace, che dipende non solo dalla quantità di tempo che vi si dedica, ma anche dalla qualità dell’esercizio e quindi dalle strategie utilizzate. Le sue abilità tecniche nella realizzazione di una buona esecuzione dipendono, in primis, da anni di studio e prove per raggiungere l’expertise musicale. Daniele cerca di unire la piacevolezza di una melodia cercando un coinvolgimento emozionale in chi ascolta: suo compito è mettere in luce il contenuto emozionale della musica.
Il “know-how” di Daniele non si esaurisce qui: è doveroso spendere qualche parola sulla sua grande passione: il pianoforte. Lo studio della musica, purtroppo, almeno in Italia, è tutt'ora considerato come qualcosa di elitario che compete soltanto a chi fa questo di mestiere: Denora rappresenta l’esempio lampante di come, con passione e tenacia, si possa abbattere il muro dell’elitarismo a favore di una cultura musicale che possa essere accessibile ai più.
Vediamo sinteticamente la cronistoria della sua formazione musicale.
Daniele ha intrapreso lo studio del pianoforte classico all' età di sei anni, venendo ammesso al Conservatorio di S. Cecilia in Roma una volta compiuti i dieci anni. Consegue il Diploma di Laurea in Pianoforte nel 2011, sotto la guida del M° Antonio Valente. Inoltre, nello stesso istituto ha conseguito il biennio di tirocinio in pianoforte ed un attestato in direzione di coro. Vale la pena menzionare i tanti i docenti che l’hanno accompagnato e sostenuto nei suoi lunghi e faticosi anni di studio: Federico del Sordo, Giorgio Pradella, Marco Lenzi, Marco Cimagalli, Vanda Joudioux, Piera Pistono, Maurizio Gabrieli, Luigi De Romanis, Gianni Bavaglio, Andrea Baggioli e Fabio Martino, tanto per citarne alcuni. Ha insegnato pianoforte e teoria e solfeggio musicale presso numerose scuole di musica. Attualmente è docente di Pianoforte e Musica di insieme nelle scuole “Sentieri Musicali” e “Clatri”.
Ha alle spalle numerosi concerti come pianista solista, accompagnatore, corista e di insieme (nelle più variegate formazioni: dal duo al quintetto). Da ricordare anche i molti concerti tenutisi a Roma: Chiesa Valdese, S.S Apostoli, Sant'Apollinare, Santi Cosma e Damiano, S. Salvatore in Lauro, Santa Maria del Rosario in Prati, All Saints, Sala Baldini, Sala Accademica S.Cecilia, S. Leone Magno, Chiesa degli Artisti, Teatro Sette, Pontificia facoltà teologica S. Bonaventura Seraphicum, Teatro Nuovo Gassman (Civitavecchia) e Teatro Palladium. Si è inoltre esibito, in qualità di pianista e cantante, presso Civita Castellana, Rignano Flaminio, Nepi e in altri paesi e città del Lazio.
Esperto nell' uso di software e hardware audio-video, si occupa di montaggi video e lavori audio con Sequencer (specializzazione nell'uso di Cubase, nello specifico: nell' orchestrazione virtuale, nel recording-mixing-mastering e nella post produzione). Ha frequentato, nel Conservatorio S.Cecilia di Roma, un corso di Post-produzione e Orchestrazione virtuale, tenuto dal Director / Post Producer Alberto Arcari, conseguendone l'attestato nel 2011.
Un dettaglio importante, che mi ha profondamente colpito, merita una particolare menzione: Daniele parla costantemente in dizione da circa 10 anni, soprattutto nella vita privata. Egli, ricercando la perfezione linguistica, cerca di vivere tutte le emozioni in dizione. Singolari sono state le sue parole, che meritano di essere riportate:
«La dizione ti aiuta empaticamente ad interpretare il tuo ruolo. Ormai è parte integrante della mia quotidianità: vivendo le mie emozioni filtrate attraverso la dizione riesco ad immedesimarmi al meglio nella recitazione della parte. Il mio obiettivo è essere un’unica persona sia nella vita reale che nella recitazione, perché così è la vita. Ogni giorno mi esercito con sciogli-lingua continui per abituare il cervello alla flessibilità e all’esatto collegamento di parole apparentemente incongruenti tra loro. La dizione è una pratica che, soprattutto inizialmente, mette a dura prova la muscolatura facciale. Sono convinto che, come esseri pensanti e dotati di un’anima, abbiamo tutto dentro a livello emozionale; i miei ascoltatori devono percepire la maschera che voglio far trasparire in quel momento preciso. Siamo noi a decidere quale maschera indossare nella vita, sul palco di un teatro, nella sala di doppiaggio o sul set di un film. Basta attenersi ad una regola precisa: quella di indossarne una per volta. Credo che la vita sia un copione da recitare, ecco perché desidero che la mia natura di attore e di persona comune (viver quotidiano) siano tra loro in perfetta simbiosi. Amici, la vita è così e siamo noi a deciderne il finale».
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Gabriele Russo