Il 12 e 13 giugno del 2018, presso la Sala Tosi della Casa internazionale delle Donne, in occasione della prima edizione del progetto A.L.M.A.S, acronimo di “Arte-Letteratura-Musica-Arti Sceniche, è andata in scena una manifestazione culturale dedicata alla grande figura di Anna Maria Luisa dé Medici. A.L.M.A.S. – ANIME vuole, attraverso la trilogia drammaturgica, stimolare discussione intorno queste tematiche e parlare di salvaguardia della cultura, accomunando le tre donne, seppur differenti, per il loro coraggio e determinazione.

Chi non ricorda la bellezza magnetica di Isabel Russinova, modella bulgara che, negli anni 80’, divenne una vera e propria star dello schermo. A Milano, grazie a un provino per il programma televisivo "Cipria" di Enzo Tortora, fu scelta per partecipare alla trasmissione con un contributo canoro alla colonna sonora. Ha condotto il Festival di Sanremo 1983 assieme a Andrea Giordana, Emanuela Falcetti, Anna Pettinelli e Daniele Piombi, un'edizione di Discoring (1983/84), nonché un'edizione di Mattino 2 (su Rai 2, 1988) insieme ad Alberto Castagna.

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE:

12 giugno 2018: alle ore 17, nella Sala Tosi, si è tenuto il convegno dal titolo "La salvaguardia della cultura, della memoria e della bellezza sono nella mani delle donne?" con la figura di Isabel Russinova (ideatrice dell' iniziativa ed autrice e protagonista del testo messo in scena); il prof. Gianfranco Bartalotta (docente di Scienze della Formazione  presso Università Roma tre e direttore della rivista di studi, fondata dal prof. Mario Verdone "Teatro e cinema contemporaneo"); il critico e curatore prof. Giancarlo Bonomo (fondatore e presidente del movimento “Arte Intutiva”); la pittrice  Maya Kokocinski Molero  e la psicologa Laura Rizzo. Modera la giornalista Silvia Sitari.

13 giugno 2018: alle ore 21 è andata la messa in scena del testo originale "Anna Maria Luisa, Madre di Bellezza" con Isabel Russinova, attrice e drammaturga testimonial di Amnesty International, impegnata nel suo percorso artistico a valorizzare il femminile, le pari opportunità e la memoria

Scene e costumi: Wilma Lo Gatto.

Light designer: RMC.

Immagini: Sergio Battista.

Musiche originali: Francesco Verdinelli.

Traduzioni: Cinzia Sanna.

Ufficio stampa: Brizzi comunicazione.

Regia: Rodolfo Martinelli Carraresi.

DICHIARAZIONI DI ISABEL RUSSINOVA

«Il progetto A.L.M.A.S - asserisce Isabel Russinova - vuole, attraverso il teatro e la drammaturgia, cercare di salvaguardare il valore e l’importanza della cultura. La prima edizione è stata incentrata sulla figura di Maria Luisa Ludovica de Medici, luminoso profilo femminile. Anna Maria Luisa Ludovica “Gloria e battaglia” è il significato del suo nome (di origine tedesca) perfettamente rispondente alla sua personalità, elettrice palatina e grande mecenate, ha imposto che l’immenso patrimonio culturale della sua città non potesse mai essere spostato o ‘svilito’.  Lei stessa ha dedicato tutta la vita alla valorizzazione e salvaguardia della bellezza delle arti, della letteratura e della cultura.  La donna, madre attenta e premurosa, difende e progetta, fin dalla nascita il futuro dei propri figli, proprio come ha fatto, per l’appunto, Anna Maria Luisa. La sua generosità, determinazione e coraggio ha contribuito a rendere Firenze immortale e custode della bellezza».

Ed ancora: «In "Madre di bellezza" – prosegue Isabel Russinova – è soprattutto  il profilo di Maria Luisa, Ludovica,  donna  che ci interessa valorizzare ed approfondire, la sua forza e le sue fragilità, l'originalità del suo privato, l'essere  donna  moderna, coraggiosa, la sua figura, che si staglia con forza tra le  grandi  donne della storia, la sua personalità e le sue scelte innovative, tra le quali spicca certo quella di proteggere e preservare il grande patrimonio culturale  di Firenze. L'evento (spettacolo e convegno), che la vede protagonista e che la "anima" mostrandoci il suo essere "madre di bellezza", capace di anticipare i tempi, è una proposta che vuole pensare non soltanto agli amanti del teatro, della storia ma soprattutto ad un pubblico più giovane, perché sono loro, i giovani, a dover conoscere e traghettare la nostra memoria, da qui la collaborazione con l'Università Roma tre e il coinvolgimento di docenti e studenti». 

 

 

 

Gabriele Russo

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