Ciò che è creato dallo spirito ha più vita della materia.
Charles Baudelaire
Non è da tutti coniugare nella duttilità della materia il senso del trascendente e dell’immanente scaturiti da un processo di conoscenza, possesso e trasformazione di se stessi: una rara sensibilità artistica che si ritrova in Mirella Bastelli.
C’è qualcosa di più del caos primordiale che il rigore logico teorico non può dimostrare: il passaggio dal vuoto all’universo fatto di materia.
Tale movimento appare evidente nelle sue sculture, in cui la Bastelli trasferisce la propria essenza in una materia tanto plasmabile da inglobare i suoi più profondi sentimenti e trasmettere al fruitore una musicalità interiore, forgiata da quelle stesse mani che nel Conservatorio di Santa Cecilia producono armonia con i tasti di un pianoforte;
Le sue opere sono piacevolmente dense di una fisica vibrazionale che, attraverso sapienti effetti di vuoti e pieni e dilatazioni metamorfiche, producono una trasversalità percettiva capace di coinvolgere il nostro essere, proprio come una elegante giustapposizione di note su un pentagramma.
Nelle sculture dell’artista il corpo umano sembra far parte sempre più della logica della forma primordiale, fatta di processi in continua trasformazione, di metamorfosi e non di semplice riduzione figurale, metonimicamente rappresentati da componenti e dinamiche volumetriche sottilmente purificate.
Storico dell’arte
Una “trasfigurazione” in cui risaltano le “espressioni dell’io” nei vari “tratti di vita”, in una “attesa” di riflessione che “in te” danno “fusione” a “i tre volti” dell’esistenza: l’eternità, la necessità, l’assoluto.
Fisica vibrazionale
Trasversalità percettiva che ha sempre convolto il nostro essere.
Azioni processionali effetti luministici di vuoti e pieni, fisica vibrazionale applicata a due arti affini.