Popolo misterioso quello degli Etruschi vissuto tra il IX secolo a.c. e il I secolo a.c.. Un popolo diffuso in gran parte del territorio nazionale dal Nord al Sud. Attraversando la campagna romana si trovano numerose testimonianze e tracce della loro civiltà. Ipogei, tombe a tumulo, tombe scavate nel tufo, cassoni ci raccontano la storia di queste antiche genti. La terra è materia viva, che ci mette in contatto con le anime dei nostri antichi antenati.
Anche all’Olgiata vi è una tomba etrusca a tumulo detta “Monticchio Olgiata” risalente alla fine del VII inizio VI secolo a.c. Tra alcune delle più importanti città etrusche del Lazio ricordiamo: Cerveteri, Tarquinia, Veio. L’antica e potente città di Veio era la più meridionale dell’Etruria. Erano molti i contrasti fra Veio e Roma. Alla fine la città fu distrutta e conquistata dai romani.
Nel VI secolo a.c. Veio aveva un perimetro di sette miglia e del suo territorio facevano parte il porto di Fregene (Maccarese) e le Saline al mare. Confinava a Nord con l’Agro Falisco e con l’Agro Capenate, ad Ovest col fiume Arone che la separava dal territorio di Cerveteri, ad est col Tevere, che la separava dal territorio di Roma e a sud col mare. Appartenevano a Veio i rioni dell’attuale città di Roma, situati al di là del Tevere: Trastevere, Gianicolo, Vaticano, Monte Mario.
Il Museo dell’Agro Veientano MAV sito a Palazzo Chigi in Piazza San Lorenzo (Formello) è una finestra sul passato, testimonianza delle attività e della permanenza degli etruschi sul territorio. Tanti sono i reperti archeologici come terrecotte, buccheri e monete che rappresentano la prolifica attività artistica di questa importante civiltà. Vi sono anche reperti della civiltà villanoviana e vasi di provenienza greca ritrovati nel tumulo Chigi. Un museo che insegna ad amare l’archeologia e la natura. Visitare questa struttura museale ci porta ad entrare nell’anima e nella spiritualità di un popolo che amava l’arte e la vita.