Il Rappresentante Ufficiale Internazionale della Casa Reale di Montenegro Conte Prof. Giuseppe Tedeschi, Addetto di Anticamera di Sua Santità e Socio Onorario di Tota Pulchra, accompagnato dal Rev. Mons. Jean Marie Gervais, Prefetto dei Coadiutori del Venerabile Capitolo Vaticano, Presidente della Associazione Culturale Tota Pulchra e Commendatore dell'Ordine Reale di Danilo I di Montenegro, ha presenziato ad una Santa Messa in suffragio dell'ultimo Re di Montenegro Sua Maestà Nicola I Petrović-Njegoš, celebrata nella Basilica di San Lorenzo in Lucina alle ore 18.

La celebrazione liturgica su invito della Presidente dell' Associazione Nazionale "Amici del Montenegro" Sig.ra Maria Coculi Satta, ha avuto luogo nella Basilica romana di San Lorenzo in Lucina alle ore 18 del primo marzo 2021 data del centenario della dipartita dell'augusto Sovrano.

L'Attuale Capo della Casa Reale di Montenegro SAR il Principe Nicola Petrovich-Njegos, pronipote della Regina Elena d'Italia, ha diramato tramite il Suo rappresentante un messaggio ufficiale della Casa Reale di Montenegro a firma Sua e dei figli.

La casa Reale di Montenegro è molto importante nel teatro balcanico anche per il ruolo ufficiale che ha il Principe nella costituzione repubblicana. il Montenegro ha attualmente un concordato con la Santa Sede ed è l'unico paese ortodosso ad avere un concordato di questo tipo che risale appunto a quell'epoca del re Nicola I.

Dopo la visita ufficiale a Papa Francesco del 2016 del Principe Nicola e dopo le recenti udienze col segretario di stato Cardinale Pietro Parolin, per gettare le basi di futuri progetti umanitari e ecologici basati proprio sulla bolla "Laudato sii" di Papa Francesco, questo centenario segna una tappa molto importante per il Montenegro.

Il capo della famiglia, SAR il principe Nikola II Petrović-Njegoš gode di una speciale condizione giuridica: in occasione della recuperata indipendenza del Montenegro, con il referendum del 21 maggio 2006, egli, circondato dall'affetto e dall'alta considerazione del Popolo Montenegrino, assurse al ruolo di convinto garante dell'identità nazionale del Montenegro, ruolo riconosciutogli non solo dai suoi connazionali ma anche dalla comunità internazionale.

Il Principe Nicola, grande sostenitore della democrazia e della vocazione ecologista del Montenegro, impegnato già dai tempi della Guerra dei Balcani nella difesa dei diritti umani, preferì non accampare diritti al trono del suo paese, mantenendo il ruolo di Padre Nobile della nazione.
Il Montenegro ha voluto, quindi, riservare a S.A.R.

Il Principe Nicola Petrovich-Njegos un ruolo del tutto speciale nell'Organigramma dello Stato: con legge num. 35/11-1/15 EPA 569 XXIV, approvata in Podgorica il 12 luglio 2011 dal Parlamento del Montenegro, presieduto nella sua 24ma convocazione da S.E. Ranko Krivokapić, la Famiglia Reale è stata pienamente riabilitata, sia sul piano giuridico, sia sul piano storico, chiudendo così una vicenda dolorosa, iniziata con la forzata annessione del Montenegro alla Serbia nel 1919 e proseguita durante i regimi di Tito e Slobodan Milosevic.

Nel quadro di questo processo di riconciliazione storica, il Principe Nicola è stato inserito, con la Sua famiglia, nella costituzione repubblicana del Montenegro, come tutore della libertà e indipendenza della nazione, un ruolo "ufficiale" nell'apparato istituzionale della Nazione Montenegrina.


 

Il socio onorario di Tota Pulchra Conte Prof. Giuseppe Tedeschi, Rappresentante Ufficiale internazionale della Casa Reale di Montenegro, comunica il seguente messaggio di SAR il Principe Nicola Petrovich-Njegos per il centenario della dipartita del Re Nicola I di Montenegro.

""1 MARZO 1921 1 MARZO 2021
Giorno dopo giorno è passato un secolo da quando il nostro avo, il re Nicola, è mancato ad Antibes, lontano dal suo Montenegro che tanto amava e per il quale tanto aveva lavorato durante i suoi 58 anni di regno, degno di tutti i suoi antenati Petrović Njegoš che avevano difeso e mantenuto l’indipendenza del loro paese contro gli imperi.
È con emozione e fierezza che questo primo marzo teniamo a condividere con tutti i nostri concittadini montenegrini e italiani il ricordo di una nobile figura della storia del nostro paese, che - padre dell’indimenticabile regina Elena - fu anche un grande amico dell’Italia, dove per molti anni hanno riposato i suoi resti mortali, prima a Casale Monferrato, poi a Sanremo.
È con tristezza che noi pensiamo agli ultimi anni della sua vita, tradito dai suoi antichi alleati e relegato in un esilio ingiusto, che per molti decenni ha disperso la nostra famiglia lontano dalle sue radici.
Ma è anche con gioia e riconoscenza che noi ripensiamo ai giorni indimenticabili dell’ottobre 1989 e all’accoglienza che il popolo montenegrino, unanime, gli ha riservato nell’occasione del ritorno delle sue ceneri, insieme a quelle della regina Milena e delle principesse Vera e Xenia.
Sono il rispetto e la riconoscenza che tanti dei nostri compatrioti, residenti nel paese o venuti dai quattro angoli del mondo, gli hanno testimoniato durante queste giornate, che ci uniscono e ci danno fiducia nell’avvenire del nostro caro Montenegro.

 

Principe Nicola, Principessa Altinaï, Principe Boris Petrović Njegoš""


 

Nicola I Mirkov Petrović-Njegoš il sovrano poeta spirituale e culturale del Montenegro.

Nicola I Mirkov Petrović-Njegoš (in montenegrino Kralj Nikola I Mirkov Petrović-Njegoš) è nato a Njegusi il 7 ottobre del 1841 e muore a Montpellier il 1 marzo 1921.
Al Congresso di Berlino, nel 1878, il Montenegro ottenne il riconoscimento anche formale della sua sovranità e questo creò un periodo di pace e di sviluppo della capitale Cetinje.
Nicola I Mirkov Petrović-Njegoš è stato il re e fondatore del regno del Montenegro.
Una storia che nasce a Cettigine fulcro politico e spirituale dell’ultimo stato libero nei balcani ottomanni, in questo paese incastonato fra le montagne inizia la vita di Nicola I Mirkov Petrović-Njegoš. Egli lascia Cettigine tra i monti per frequentare a Trieste e a Parigi le scuole medie, dovette interrompere gli studi nel 1860, per succedere a suo zio, il principe Danilo, assassinato a Cattaro. Sposò subito la quindicenne Milena, figlia del voivoda Vukotić.
Nicola I dimostrò da subito le sue doti di bravo politico e militare cercando di dirigere il movimento insurrezionale anti-turco.
Fu un periodo in Montenegro di crescita urbana e democratica durante il regno di Nicola I e la sua prima costituzione redatta nel 1879. 
Sotto l'influenza francese, iniziò nel 1862, con poco successo, una prima guerra contro i Turchi. Passato nell'orbita della politica austriaca, strinse alleanza con Milan di Serbia per la liberazione: il fine era di unire tutti i serbi durante il 1866.
Il re amava trovarsi in famiglia parlando in francese e discuteva con eguale disinvoltura di politica e di poesia, fu così che compose: Onamo, onamo (Laggiù, laggiù) che divenne inno nazionale pari alla marsigliese.
La seconda guerra turca (1876-1878) gli permise di avere un ruolo importante e un seguito riguardo i successi del Congresso di Berlino furono riconoisciuti: la sovranità e del Montenegro e un aumento territoriale con sbocco nell'Adriatico, a Dulcigno e Antivari, albanesi.
Vienna proteggeva gli Obrenović di Serbia, dopo l'insurrezione del Crivoscie (1881-82), con uno sguardo alla Russia. Nicola I pensò saggiamente di ottenere l’aiuto diplomatico dell’Italia facendo sposare la figlia Elena col principe ereditario italiano Vittorio Emanuele (1896).
Nicola I diede al popolo montenegrino una costituzione più ampia nel 1905 nella quale il Principe Nicola, grande sostenitore della democrazia e della vocazione ecologista del Montenegro, impegnato già dai tempi della Guerra dei Balcani nella difesa dei diritti umani, preferì non accampare diritti al trono del suo paese, mantenendo il ruolo di Padre Nobile della nazione.
In relazione Nicola I principe del Montenegro con Sua Santità il Sommo Pontefice Leone XIII ha stipulato per tutelare gli interessi religiosi dei cattolici del Principato una Convenzione. In tale occasione la nomina di due Plenipotenziarii, cioè per parte di Sua Santità la Emo e Riho signor Cardinale Ludovico Iacobini, Suo Segretario di Stato, e per parte di Sua Altezza il signor Cavaliere Giovanni Sundêcic, suo Segretario Particolare; i quali, scambiati i loro rispettivi pieni Poteri, e trovatili in buona e dovuta forma stipularono gli atti favorevoli ai due stati.
Il Principe Nicola è stato riconosciuto con la Sua famiglia, nella costituzione repubblicana del Montenegro, come tutore della libertà e indipendenza della nazione, un ruolo "ufficiale" nell'apparato istituzionale della Nazione Montenegrina.
Nel 1906 Nicola I coniava la moneta di stato perpero investendo nel costruire scuole e strade; egli due anni dopo si proclamò per i suoi cinquanta anni di governo re.
Sopravvenuta la crisi dell'annessione della Bosnia (1908), Nicola I si mostrò pronto ad agire d'accordo con la Serbia. Nella guerra balcanica (1912), aperse le ostilità contro i Turchi; nella guerra contro i Bulgari (1913), inviò una divisione in aiuto dei Serbi; nella guerra mondiale (1914), si schierò subito contro l'Austria. Soverchiato da forze preponderanti, avviò, nel gennaio 1916, trattative per una pace separata. Questa non fu stipulata, e Nicola I dovette capitolare. Il sogno del re era infranto suo sogno come appare dal suo dramma politico: "L'imperatrice dei Balcani". La resa fu fatta dal principe Mirko, mentre Nicola I, sbarcato a Brindisi, andava in esilio.
Il re in esilio è venuto a mancare ad Antibes, lontano dal suo paese a cui si era dedicato per cinquantotto anni della sua carriera di regno rendendo il suo piccolo paese più grande è ricordato maggiormente per la sua posizione indipendente dagli imperi.

 

di Valentina Ughetto

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