Edificata probabilmente nel XII sec., la chiesa di Santa Maria in Grotta Pinta vicino Campo de’ Fiori nel 1599 divenne la Cappella di Palazzo Orsini Savelli: gli Orsini ne modificarono l'assetto romanico. Sconsacrata, fu scelta, nel 1889, come sede della prima Accademia dei Cuochi e Pasticcieri di Roma, ed oggi è sede dell’associazione culturale “Cappella Orsini Lab”, che periodicamente vi organizza serate culturali e gastronomiche sui temi piu’ vari: in un’atmosfera tutta particolare, fatta di mobili antichi, suppellettili e decorazioni di gusto tra il liberty e l’orientale e libri, libri, libri sparsi ovunque.

Dal 13 novembre al 6 gennaio 2022, appunto alla Cappella Orsini, tutti i sabati e Domeniche è in scena "Storia di una bella e di una bestia": pièce teatrale liberamente ispirata alla celebre favola settecentesca di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, scrittrice francese di classici della letteratura, dell'infanzia e della gioventu'. Ispiratasi, a sua volta, alla fiaba dell'altra scrittrice transalpina Barbot de Villeneuve, che era stata pubblicata per la prima volta in La jeune américaine, et les contes marins nel 1740.
Una performance in prosa scritta e diretta da Alessio Chiodini, giovane attore, amico e collaboratore di Tota Pulchra, che al suo attivo ha già partecipazioni a film, altri spettacoli teatrali e a fiction importanti, come la celeberrima "Un posto al sole". E che - come spiega lo stesso Chiodini - vuol far conoscere al pubblico i risvolti sociali, soprattutto di critica di costume, di questo testo, che tanti conoscono solo attraverso il mitico cartoon realizzato nel 1992 dalla Walt Disney production (primo film d'animazione, tra l'altro, nominato al premio Oscar per la migliore pellicola). Interprete principale - nei panni del principe trasformato in mostro da un malvagio incantesimo - è appunto Chiodini (che siam stati felici di ritrovare sulla scena, in forma): affiancato dagli altri giovani interpreti, bravi anch'essi, Ilaria Mariotti, Federico Campaiola, Fabrizio Scuderi e Valentina Corti.

La Cappella Orsini, col suo straordinario arredamento d'antiquariato (comprendente anche vari pezzi d'arte orientale). sorta, diremmo, di "MiniVittoriale". fa da suggestivo palcoscenico alla storia, ambientata in un misterioso castello. Dicevamo degli aspetti meno noti della favola: che, da un lato, risente degli influssi di testi molto antichi (come l' "Asino d'oro" di Apuleio, con la favola di Amore e Psiche), e di celebri fiabe (come Barbablu' e Cenerentola, coi personaggi delle sorelle - invidiose e maligne - della protagonista Belle). E, dall'altro, si pone "goldonianamente" in antitesi ai lati piu' ipocriti e ingiusti della morale dominante dell'epoca. Come, anzitutto, l'usanza dei matrimoni di convenienza (vedi appunto l'amore vero tra Belle e la mostruosa Bestia, che solo in ultimo, con la fine del sortilegio, tornerà ad essere l'affascinante principe di tanti anni prima). Fuori del castello, la Francia degli ultimi decenni dell' "Ancient Regime", quella Francia al tempo stesso odiata e idolatrata da Rousseau e da de Sade, e poco distante,.ormai, da quello che sarà lo "tsunami" della grande Rivoluzione.

Bravi tutti gli interpreti; molto curate le scenografie, le luci e i costumi, di stretta osservanza settecentesca.

 

di Fabrizio Federici

Tota Pulchra: Associazione per la promozione sociale

Sede Legale: via della Paglia 15 - Roma (RM)   —   C.F.: 97939900581

IBAN: IT11 B031 2403 2170 0000 0233 966   —   Codice BIC: BAFUITRRXXX

 

Telegram
Facebook
Instagram
LinkedIn
Youtube