Ricordo ancora con nostalgia il viaggio che feci a Torino in giro per i territori piemontesi. Visitare il Piemonte è un’esperienza ricca di fascino e spiritualità. Il Museo Egizio di Torino ci porta alla scoperta dei Faraoni e dei misteri racchiusi nelle più antiche tombe egizie. Ogni sala ci porta dentro alle epoche più remote della civiltà egizia descrivendo la vita di un popolo che è sempre vissuto in armonia con la natura e gli astri. Visitare questo museo è come seguire il corso del fiume Nilo ritornando indietro nel tempo.

Visitare il territorio piemontese mi ha insegnato a valorizzare il rapporto cultura-enogastronomia che è essenziale per lo sviluppo delle economie locali. In questo è molto importante la rete di cooperazione fra le cantine sociali. La degustazione di vini e prodotti tipici ci porta a scoprire i valori di un territorio e a sviluppare nuove idee e progetti per farlo crescere in relazione anche ai musei, le chiese, le gallerie d’arte e le fondazioni.

La mia visita continua, alla scoperta delle città di Alessandria, Asti, Barolo e Casale Monferrato. Nel basso Monferrato si produce il Barbera e il Grignolino (vino fresco che si può degustare con qualche fetta di salame). Tra i piatti tipici ricordiamo la fonduta, la polenta, il bollito misto. Nelle Langhe e in provincia di Alessandria si possono gustare degli ottimi agnolotti burro e salvia o immersi nel vino, vitello tonnato come antipasto, i ravioli del plin (con all’interno 3 tipi di arrosti diversi) e per finire un budino con amaretto accompagnato da un calice di Moscato (vino dolce da dessert).

 

di Piermarco Parracciani

Tota Pulchra: Associazione per la promozione sociale

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