Nuova iniziativa di “Tota Pulchra”, l’associazione culturale per lo sviluppo delle arti e la ricerca di nuovi talenti presieduta da Mons. Jean-Marie Gervais. Il tutto nella Sala Baldini annessa a S. Maria in Portico in Campitelli, Chiesa tra i capolavori del Barocco romano, nei pressi del Ghetto ebraico, iniziata a costruire, per volere di Papa Alessandro VII, nel 1656 (architetto, il celebre Carlo Rainaldi; all’interno, anche tele di Luca Giordano, Sebastiano Conca e il Baciccio) per celebrare la fine della grave pestilenza che dal Regno di Napoli aveva minacciato anche lo Stato Pontificio.

A due passi dal teatro di Marcello e dal Campidoglio, nelle sale annesse alla chiesa, che riunì le due precedenti di S. Maria in Campitelli e S. Maria in Portico (d’Ottavia), contenente un’icona mariana ritenuta miracolosa, si sono esibiti artisti di varia formazione, per un concerto di beneficenza e solidarietà, "Pace nella diversità e nel rispetto", volto soprattutto a sostenere due progetti di aiuto alla popolazione ucraina. L’iniziativa ha visto riunite quattro diverse organizzazioni: Tota Pulchra, The Planetary Federation, ong umanitaria d’ispirazione universalistica, l’Associazione Utenti dei Servizi Radio Televisivi, presieduta da Aldo Azzaro (spesso interlocutrice della RAI sulla qualità dei programmi), e l’altra associazione culturale “Misima”, animata da  Mario Tarroni, Direttore artistico di Tota Pulchra. Organizzatrice generale, Sandra Martinez Nunez, fondatrice della Planetary Federation, Ambasciatrice di pace, scrittrice: che ha spiegato gli obbiettivi della manifestazione, volta appunto a promuovere la cultura della pace e del dialogo tra Stati, religioni e culture, nel contesto d’un programma per una nuova Distensione mondiale con partecipazione delle principali organizzazioni sovranazionali. “A partire – ha spiegato Sandra – anzitutto dall’Ucraina, oggi teatro dell’ennesima “guerra per procura” tra le superpotenze in cui, però, molto più che in passato, entrano fortemente in gioco interessi enormi e inquietanti poteri occulti”.

Mons. Jean-Marie Gervais ha fatto rapidamente il punto sui principali progetti culturali e di solidarietà di Tota Pulchra in Europa, Asia e Americhe. Senza ovviamente dimenticare Roma: “le cui straordinarie bellezze artistiche – ha sottolineato il Monsignore – dobbiamo valorizzare riprendendo, oggi, quello che è stato un po’ lo spirito, direi, del cardinale Francesco Maria Bourbon Del Monte, committente e “nume tutelare” di Caravaggio, nonché protettore di Galileo Galilei. La gente oggi è tornata a vivere nella paura, martellata da notizie a senso unico. Noi invece non dobbiamo vivere in questo terrore, di un’umanità senza Dio, che dimentica la salvezza di Cristo per affidarsi ad apprendisti stregoni. Tutti insieme, tutti fratelli, dobbiamo liberare la nostra mente, opponendo la nostra fantasia e la “bellezza della bellezza” (per parafrasare il grande Dostoewskij) a quest’ oppressione disumana. Tota Pulchra promuove questa liberazione. Ognuno deve poter seguire la propria via senza temere discriminazioni, senza - come non si stanca di sottolineare Papa Francesco  - la paura di essere scartato”.  

E’ seguita la proiezione di filmati sull’importante missione di pace svolta in Ucraina, a fine gennaio, da Tota Pulchra insieme alle altre 2 organizzazioni umanitarie “Amitié sans frontières”, di Montecarlo, e la nipponica NPO Earth Aid Society, di cui è importante membro la giapponese Dewi Sukarno, donna d’affari e filantropa, vedova dell’ex-presidente indonesiano Ahmed Sukarno (deposto, a  suo tempo, dal golpe del generale Suharto del 1967).

Il concerto si è basato su brani del repertorio classico sette -novecentesco particolarmente significativi: da Verdi a Puccini, da Handel ad Astor Piazzolla, e al costaricense William Gomez, con la sua "Ave Maria", meno nota di quelle celeberrime di Schubert e Bach-Gounod, ma non meno coinvolgente. Con la musica al pianoforte della pianista moldava Marina Ciubotaru, esibitasi già in vari concerti all’estero e in Italia (come al Cernacio Rumeno di Roma e al Centro Russo di Cultura). E le voci, tutte variamente avvincenti, del baritono cubano Raul Gamez, della soprano drammatico di coloritura Paola di Gregorio e del giovanissimo tenore Daniele Paola. In chiusura, il pubblico ha intonato le note di “Il mondo che vorrei”, la coinvolgente canzone per la pace di Laura Pausini del 1996. E’ seguìto un breve spazio per la discomusic, a cura del bravo Angelo Sonnino, storico dj delle notti romane (in locali come “Gilda”, “Alien”, “Piper”).

 

di Fabrizio Federici

 

Tota Pulchra: Associazione per la promozione sociale

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