Papa Francesco, lo scorso 05 maggio 2023, in occasione dell’accreditamento dei nuovi ambasciatori presso la Santa Sede, ha dichiarato che: ““Stiamo vivendo una terza guerra mondiale combattuta a pezzi”. Inoltre, il Santo Padre non ha mancato di sottolineare al corpo diplomatico, il ruolo attivo della Santa Sede nella risoluzione dei conflitti.

In effetti, a supporto dell’affermazione di Papa Francesco basterebbe aprire un qualsiasi atlante geografico e porlo su di una scrivania, poi con un pennarello di colore rosso basterebbe cerchiare i luoghi in cui divampano gli attuali i conflitti e ci accorgeremmo, che questi, sono localizzati per lo più in Medioriente e Africa, ma anche in Europa ed Asia.

L’elenco è molto lungo, ma per sintesi, ci limitiamo a citare i conflitti che dividono la comunità internazionale e preoccupano maggiormente l’opinione pubblica mondiale. Il primo conflitto è quello tra la Russia e l’Ucraina, iniziato il 24 febbraio 2022, a seguito dell’invasione dell’esercito russo ai danni di Kiev. La seconda crisi da tenere in considerazione è quella tra Armenia e Azerbaigian, dove al centro della disputa tra i due Paesi che sorgono nella regione del Caucaso, a cavallo tra Asia ed Europa, c’è il Nagorno-Karabakh. Poi c’è lo Yemen, nel quale i ribelli huthi e il Governo riconosciuto a livello internazionale si stanno preparando a tornare in guerra. La tregua mediata dalle Nazioni Unite ha rappresentato una pausa inaspettata in un conflitto durato 8 anni, ma il periodo di pace è giunto al termine, dopo il mancato rinnovo di un accordo per il “cessate il fuoco”. Se ci spostiamo nel corno d’Africa, la situazione è tutt’altro che tranquilla, infatti, Il conflitto in Etiopia è stato uno dei più sanguinosi del 2022, con oltre 600.000 civili morti e 2 milioni e mezzo di sfollati nella regione del Tigray e dintorni. A conclusione di questa breve disamina, siamo costretti dai tragici eventi accaduti ad annoverare il conflitto Israelo-palestinese, che sembrava aver raggiunto una fase di quiescenza e silenzio, ma che invece è tornato in maniera dirompente e preponderante sulla scena internazionale, proprio come testimonia l’attacco di Hamas intrapreso, il 7 ottobre 2023, in territorio israeliano. Il conflitto israelo-palestinese rappresenta una ferita mai guarita, si tratta di un lembo di terra che si affaccia sul mar Mediterraneo che i Cristiani chiamano da sempre, Terra Santa, ma che dal 1947 è divisa tra due popoli, l’uno sotto la giurisdizione dello Stato d’Israele, e l’altro sotto l’Autorità Palestinese.  

Dunque, partendo dalla considerazione di vivere in un mondo sempre più instabile, e perennemente in guerra, infatti, non a caso gli esperti internazionali parlano di permacrisi (crisi permanente), l’associazione Tota Pulchra si è riunita attorno ad una buona pizza, di quelle che solo a Roma sanno fare, alla fine del convivio è nata l’idea di istituire l’Osservatorio di Pace dell’associazione. Si è detto molto soddisfatto il Presidente dell’associazione, Monsignor Jean Marie Gervais, che ha presenziato all’evento. L’osservatorio intende promuovere i valori di Pace, di libertà e democrazia, attraverso la musica ed eventi culturali, analisi, formazione e promozione di libri.

 

di Gabriele La Spina

 

Tota Pulchra: Associazione per la promozione sociale

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