Il 9 gennaio 2021 don Ennio Innocenti ha terminato il suo cammino terreno.
Nel ricordo di lui si affollano immagini del coraggioso testimone di Cristo, del profeta teso a ristabilire la Verità – Dio – dovunque fosse possibile. Dove attingeva tanta forza? Nell’Eucaristia, celebrando la quale si immergeva nel mistero e la sua anima si trasfigurava trovandovi la eminente energia che lo ha distinto.
Fondato nella solida formazione filosofica e teologica, era angustiato dal silenzio che come terra bruciata circonda la religione cattolica, silenzio dovuto a diversi motivi, più importanti dei quali sono: l’apostasia dalla fede di numerosi ex credenti, la tiepidezza di altri, che quasi se ne vergognano, la strategia del silenzio concertata dalla caduca potenza nemica di Dio.
Don Ennio è intervenuto con competenza in campo esegetico, teologico, filosofico, storico ed impegnandosi in molteplici convegni ed incontri. Sono circa settanta i suoi libri; innumerevoli i saggi; venti i volumi che accolgono testi trasmessi radiofonicamente o pubblicati dalla stampa. Sulla sua opera, che annovera la specificità riguardante la gnosi spuria, sono stati organizzati diversi convegni di studio. Con il suo apostolato librario ha fatto ben conoscere la Verità e la Chiesa nel cui ovile ha riportato molti lettori.
Nel 1984 è nominato dal Vicariato Commissario dell’Arciconfraternita di Santa Maria degli Angeli dei Cocchieri di Roma, che con il tempo era progressivamente decaduta a causa della estinzione dei cocchieri conduttori di carri che ne formavano la base sodale. Don Ennio le ha ridato vita aggiungendovi il titolo di Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis – riprendendo la analoga iscrizione conservata nella chiesa di S. Tommaso ai Cenci che ne fu lungamente sede; ne ha anche promosso il nuovo statuto attualizzando i Cocchieri negli Aurighi: questi sono impegnati nella pratica delle opere caritative spirituali e corporali e indirizzati a sostenere e ravvivare le coscienze alla luce del Vangelo, del Magistero autentico della Chiesa e dell’esempio dei Santi, non più guide di carri ma di anime.
Gli Aurighi sono stati profondamente legati e grati all’amato Cappellano durante la sua vita; in morte elevano umili preghiere di suffragio per l’anima del sacerdote che ha combattuto lungamente la buona battaglia conservando la fede: possa il Signore concedergli il premio della beatitudine eterna.
Gennaio 2021
L’Arciconfraternita di Santa Maria degli Angeli dei Cocchieri di Roma
(Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis)
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