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Filosofi, teologi, poeti, papi, dall’epoca antica fino a Papa Francesco, hanno trattato della speranza. Per Aristotele essa è un atto di volontà che tende al raggiungimento di un bene futuro. Nella mitologia romana la SPES viene onorata come una divinità e raffigurata come effigie nelle monete. Lo stoicismo considera la speranza un atteggiamento negativo, una passione da mettere da parte perché “ il saggio è colui che sa vivere senza speranza e senza paura” (Seneca- La Fermezza del saggio-). Il messaggio biblico enuncia la speranza di immortalità e chiaramente sostiene che “colui che vive secondo il comando divino può nutrire la speranza di immortalità”. 

Potrà mai essere realizzata una società in cui tutti i servizi sono incentrati sull’uomo ed in cui si possa parlare di interconnessione dei sistemi intelligenti automatizzati?

E se tutto ciò sarà possibile quali sono le perplessità oggi esistenti che ne impediscono la realizzazione?

Descrivere alcuni aspetti biografici e spirituali della complessa e ricca personalità della Santa Madre Teresa di Calcutta è una edificante occasione di scoprire quanto sia stato grande e direi immenso il suo amore verso i poveri anzi i più poveri tra i poveri e ci si  accorge di trovarsi davanti ad un gigante della carità, autentica ed impareggiabile missionaria che ha dedicato tutta la sua vita  a donare amore, assistenza, sostegno morale, aiuto psicologico a una moltitudine anonima di gente priva di qualsiasi  mezzo di sussistenza, poveri, malati, moribondi, lebbrosi. Tutta la sua attività fu coerente con il nome con il quale è stata chiamata “Madre Teresa”, dopo che il 24 maggio 1937 ella  fece la Professione dei voti perpetui, divenendo, come lei stessa disse: “la sposa di Gesù” per “tutta l’eternità”.

Le donne in Italia hanno potuto esercitare il diritto di voto solamente dopo il 1945 e le scelte sociali, economiche e politiche le hanno viste sempre più partecipi della vita civile.

L’Italia è una nazione giovane rispetto alle altre europee e in breve tempo ha tracciato quelle tappe che erano state già iniziate altrove dagli altri paesi. Un processo lungo e rivoluzionario quello di liberazione delle donne: dalla sottomissione allo sguardo dell’altro – prevalentemente al maschile – alla conquista del diritto all’autodeterminazione, che coinvolge in una battaglia comune gli stessi uomini; dall’emancipazione politica dell’Illuminismo alla parità economica e sessuale, sino ad arrivare alla partecipazione sociale, professionale, istituzionale dei nostri giorni.

Il convegno culturale “Beata Maria Cristina di Savoia” di Ravanusa  si è tenuto domenica 31 gennaio 2021. 

In  streaming è stato trasmesso “Regalità e Santità nella figura della Beata Maria Cristina di Savoia” ricordando  il 185° Anniversario del dies natalis della “Reginella santa”, come ancora oggi la chiamano affettuosamente i napoletani.

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